Oleoturismo

Lunedì 5 Dicembre 2022

Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia: uno sguardo all’oleoturismo del futuro

L’azienda ligure sta lavorando per offrire una proposta oleoturistica innovativa tramite nuove tecnologie sostenibili e investendo nella creazione di una struttura d’accoglienza inclusiva.

di Veronica Zin

Scheda tecnica

Situato in Liguria, precisamente ad Imperia, in un labirinto di viuzze, stradine e viali acciottolati, si trova il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia.

La famiglia Mela lavora nel settore olivicolo da oltre 190 anni, tutelando e valorizzando i prodotti che la terra ligure offre, in particolare, l’oliva taggiasca da cui ha origine l’olio extra vergine d’oliva d’eccellenza del frantoio Sant’Agata d’Oneglia.

Abbiamo intervistato Serena Mela – Responsabile commerciale e marketing – per conoscere le caratteristiche distintive dell’offerta oleoturistica dell’azienda.

L’oleoturismo costituisce una parte rilevante del fatturato all’interno della vostra azienda?

Ad oggi l'oleoturismo non costituisce una parte rilevante del nostro fatturato, ma è un attività in crescita che stiamo promuovendo e su cui stiamo puntando.
 
Come accompagnate l’oleoturista all’interno della vostra azienda? Quali attività proponete? Avete delle risorse umane dedicate all’oleoturismo?

L’oleoturista viene accompagnato in una visita degli uliveti dell’azienda, per poi visitare lo storico frantoio ed il frantoio moderno che viene utilizzato oggi per la produzione dell’olio. Al termine della visita è previsto un corso di degustazione di alcuni oli e di altri prodotti aziendali. La visita è curata dal personale interno.

L’oleoturista ha generalmente capacità di spesa superiore rispetto al turista standard. Qual è la spesa media dell’oleoturista che visita la vostra azienda? 

La capacità di spesa dell’oleoturista è effettivamente superiore al turista standard. La spesa media, infatti, è di circa 80 euro.

L’olio è stato definito un prodotto-civetta (un bene venduto ad un prezzo eccessivamente ridotto e che funge da “esca” per attirare quanti più clienti verso il punto vendita con lo scopo di aumentare le vendite) e viene costantemente ricordata la scarsa conoscenza dell’utenza verso un consumo consapevole. In virtù di questo, la vostra azienda dedica una parte della visita oleoturistica all’educazione del cliente in questo ambito? 

L’educazione del cliente è per noi fondamentale per far conoscere le qualità e le proprietà dei nostri prodotti, al fine di un consumo più attento e consapevole. Questo avviene con il racconto dei processi produttivi, dalla raccolta manuale all’estrazione in tempi brevi, passando per la spiegazione delle problematiche del territorio a partire dalla reperibilità della materia prima di primissima qualità. 

L’oleoturismo è una tipologia di turismo che pone al centro la sostenibilità. La vostra azienda ha adottato misure in questo senso? Secondo Lei, quanto incide la sostenibilità nella scelta di un’azienda da visitare?

Da alcuni anni l’azienda ha intrapreso un percorso di sostenibilità ambientale attraverso la formazione ed educazione dei propri dipendenti ed attraverso la scelta di azioni concrete come: l'installazione di pannelli solari, l'utilizzo di materiali riciclati, la riduzione degli sprechi e il rispetto dell’ambiente.

Quali ammodernamenti e miglioramenti potrebbero essere apportati in futuro per implementare l’oleoturismo?

Stiamo investendo per creare una struttura per l’accoglienza, con spazi dedicati e accessibilità anche ai disabili, per sviluppare anche il concetto di inclusione.