Nata a Pescara nel 1924, Agricola Forcella si è tramandata di generazione in generazione fino ad oggi dove, a capo dell’azienda, si trovano i fratelli Gianni e Paolo Iannetti, rispettivamente medico ed ingegnere di professione
e olivicoltori per passione.
La parte storica dell’azienda si trova a Città Sant’Angelo, in un territorio che si affaccia sul Mare Adriatico. Altri uliveti sono stati poi piantati a Loreto Aprutino, sui primi rilievi a ridosso del Gran Sasso, creando così un perfetto
connubio tra mare e montagna.
Gianni Iannetti ci ha raccontato le origini dell’azienda:
“Come molte aziende agricole, le nostre radici affondano nella tradizione. Ancora oggi posso toccare con mano e leggere documenti del 1600-1700 sulla gestione degli enfiteusi. Sia io che mio fratello abbiamo scelto un percorso professionale preciso,
ma la dedizione di nostro padre – agronomo che ha contribuito allo sviluppo dell’Istituto Sperimentale di Elaiotecnica di Città Sant’Angelo – ci ha appassionato a tal punto da voler prendere in mano le redini di Agricola Forcella, individuando nell’innovazione
il core della nostra filosofia aziendale”.
E si tratta di un’azienda che dispone di diciotto ettari di superficie olivetata, 4000 piante e una produzione media annua di circa 100 ettolitri:
“Il nostro è un territorio fortemente vocato per l’olivicoltura – prosegue Gianni Iannetti – e corrisponde all’area geografica del Dop Aprutino Pescarese che è stato il primo Dop riconosciuto dalla comunità Europea. Trovandoci sia a ridosso del
mare che della montagna, notiamo caratteristiche geografiche diverse che si riflettono in qualità organolettiche e sensoriali altrettanto differenti nei nostri oli, nonostante provengano dalla stessa cultivar”.
Agricola Forcella produce Olio Extravergine di oliva di qualità con le cultivar Intosso, Dritta, Leccio del Corno e Leccino. Varietà che propone con successo anche oltre i confini nazionali:
“Esportiamo circa il 50% della nostra produzione – spiega Iannetti – di cui una piccola parte in Europa e la rimanente in Asia, in particolare in Giappone e Thailandia. Proprio in Thailandia, così come in Giappone, abbiamo notate un grande
interesse per l’olio Evo di qualità da parte dei consumatori che si sono rivelati anche molto esigenti.
Infatti, la nostra esperienza in Asia è iniziata in Giappone dove i primi clienti si sono dimostrati subito molto attenti a diversi aspetti del prodotto: dalla coltivazione alla trasformazione, dal confezionamento fino alla cura degli imballaggi.
Al contempo, anche i clienti thailandesi sono molto appassionati e, alcuni di loro, sono arrivati ad Agricola Forcella per vedere personalmente gli oliveti e il processo di raccolta”.
Lo stesso interesse nei confronti di una conoscenza più approfondita dell’olio Extravergine di oliva e della sua produzione non si riflette, invece, in Italia, in particolare in Abruzzo:
“Spesso è sconcertante scoprire come anche in zone di produzione come la nostra regione – continua Iannetti – non esista la consapevolezza rispetto a cosa sia l’olio Evo e come viene prodotto. Corsi di formazione, sensibilizzazione
dei ristoranti rispetto alle tipologie di olio Extravergine di oliva e alle diverse caratteristiche, promozione e progetti negli Istituiti Scolastici: queste sono le direttrici su cui dobbiamo impegnarci”.
E proprio per incentivare la cultura del mondo dell’Olio, Agricola Forcella si fa portavoce di un nuovo progetto oleoturistico:
“Il 2024 sarà per noi l’anno zero per l’oleoturismo – conclude Iannetti – e già per questa estate programmiamo di offrire corsi di formazione e percorsi gastronomici che possano far risaltare le tante delizie della cucina abruzzese organizzando
delle cene in mezzo agli olivi. Presto dovremmo avere anche la possibilità di poter mostrare ed illustrare una collezione di torchi da olio che la nostra famiglia ha utilizzato più di 2000 anni fa.
Questo perché, nella nostra logica aziendale, l’ospitalità è una forma esperienziale legata sia alla degustazione dei prodotti che alla conoscenza e alla comprensione della complessa funzione che svolgono gli agricoltori oggi. La sostenibilità è un tema importantissimo – tant’è che noi siamo i primi a voler accogliere la sfida del Green Deal – ma non ci deve far dimenticare la nostra storia e le nostre tradizioni”.