Situato nel comune di San Giorgio Morgeto, in provincia di Reggio Calabria, l’
Oleificio San Giorgio è nato quando, nel 1940, Domenico Fazari ha preso in affitto un oliveto ed un piccolo oleificio.
Nei primi anni ’90 Mimmo Fazari diventa amministratore delegato e punta sull’innovazione e sulla qualità delle produzioni. L’Olearia San Giorno nel 2010 ha festeggiato il suo 70° compleanno e conta oggi 140 ettari e 25.000 piante di ulivo che si distribuiscono
nei comuni di San Giorgio Morgeto e Cittanova.
Abbiamo intervistato Antonio Fazari – socio dell’azienda – per scoprire le peculiarità di Olearia San Giorgio e come l'azienda sta affrontando la crisi economica che stiamo vivendo.
Per questa campagna erano previsti forti cali produttivi che si sono verificati. Quali sono le considerazioni sulle rese e la qualità del vostro raccolto?
L’areale del reggiano non ha subito cali produttivi e probabilmente la raccolta terminerà questo mese. Solo le rese sono state deludenti: ottobre 11%, novembre 12% e dicembre 14%.
Esportate il vostro olio? Se sì, in quali Paesi e qual è la situazione attuale su quei mercati?
L’Olearia San Giorgio dei fratelli Fazari esporta circa il 70 % della propria produzione di olio extravergine d’oliva che quest’anno si attesterà presumibilmente su circa 1300 quintali. I Paesi dove esportiamo maggiormente sono: Svizzera, Germania,
Austria, Canada, USA, Giappone ed Emirati Arabi. La commercializzazione dei nostri oli avviene nei canali Ho.Re.Ca. oltreché nelle enoteche e nei negozi di specialità alimentari.
Per quanto riguarda lo stato attuale dei consumi di olio negli Stati sopra indicati possiamo definirlo incoraggiante dopo quanto patito con le chiusure a causa della pandemia; sebbene quanto avvenuto non sia stato uniforme fra uno Stato e l’altro.
Registriamo da inizio 2022 una ripresa degli ordini dagli operatori di quei Paesi.
La vostra azienda fa attività di comunicazione? Se sì, quali strumenti e strategie comunicative usate per aumentare la notorietà del vostro prodotto?
L’Olearia San Giorgio da circa un ventennio cura l’attività di comunicazione, di promozione e divulgazione. I canali mediatici editoriali, le iniziative di partecipazione ad eventi tematici, le fiere nazionali e internazionali e le attività divulgativa
in azienda e fuori azienda ci hanno accompagnato nel cammino di crescita.
Abbiamo iniziato nei primi anni del 2000 ad operare in tale direzione e a far conoscere l’alta qualità dell’olio extravergine d’oliva calabrese ottenuto da un’olivicoltura curata ed innovativa. La nostra azienda – mirabilmente diretta dal nostro
amministratore delegato Mimmo Fazari – si è gradualmente affermata anche fuori dai confini regionali e nazionali.
L’Olearia San Giorgio si è avvalsa del supporto di una strategia di marketing diretto di tipo “relazionale” e della attività diretta di ricerca e sperimentazione agronomica. Negli ultimi anni il campo di azione si è allargato ai social che oggi
hanno il loro bacino di utenza e di influenza.
La contraffazione dell’olio extravergine d’oliva è un problema diffuso. Come tutelate la vostra azienda ed il vostro prodotto?
La contraffazione è un grande problema, la nostra azienda viene tutelata dalla tracciabilità del prodotto, gestiamo circa 200 ettari di uliveto di proprietà, trasformiamo il prodotto nel nostro frantoio a ciclo continuo e imbottigliamo direttamente.
Si tratta di un ciclo virtuoso e chiuso che prevede tracciabilità e rintracciabilità del prodotto.
In Italia la sproporzione tra consumi e produzione è tale che, da qui alla prossima estate, potremmo non avere abbastanza olio per rifornire gli scaffali dei supermercati. Come pensa si potrebbe attenuare questa notevole problematica?
Si potrebbe far fronte al problema e attenuarlo iniziando a reimpiantare gli ulivi.