Oltre 70 ettari di uliveti secolari a 500 metri sul mare, nei pressi di Bagnara Calabra, comune di poco più di 9000 abitanti, a pochi chilometri dallo stretto di Messina, in una zona costiera bagnata dal Mar Tirreno.
Le origini dell’azienda risalgono agli inizi del 1800, ma solo negli anni ’80 Elvira De Leo ha ereditato la proprietà dal padre e ne ha applicato la filosofia ed i valori tramandati di generazione in generazione. Oggi Kouvala si distingue per la produzione
biologica ed il controllo minuzioso dell’intera filiera.
Abbiamo intervistato Elvira De Leo per scoprire le peculiarità di Kouvala.
A distinguerci da molti competitor è sicuramente l’esclusività della gestione e del controllo di tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione alla vendita. La nostra azienda possiede la certificazione biologica e le nostre olive vengono molite nel
frantoio di proprietà, che è ad uso esclusivamente aziendale e non per conto terzi. Siamo attenti ad applicare un alto grado di meccanizzazione, utilizzando le nuove tecnologie esistenti per il comparto olivicolo.
Crediamo molto nella trasparenza verso il consumatore, per fornire un prodotto 100% italiano, garantendo standard biologici e ponendo la massima attenzione e l’esperienza in ogni fase del processo produttivo.
Può raccontarci le origini di Kouvala?
L’amore per la terra è una questione di famiglia, tramandata da generazione in generazione, già a partire dai primi anni dell’800, quando la mia famiglia, i de Leo di Bagnara, acquisirono il fondo Covala. Negli anni ‘80, avendo ereditato da mio padre
Antonio non solo gli uliveti, ma soprattutto la passione per questo mondo, ho deciso insieme a mio marito di recuperare gli uliveti secolari e di avviarne l’impianto di nuovi dando vita a Kouvala, nome di origine greca del fondo. Nella gestione dell’azienda
oggi ci affiancano anche le nostre figlie, Paola e Giulia, che continuano a portare avanti i valori che da generazioni ci guidano, nel rispetto della terra, per offrire un prodotto di altissima qualità.
Quanto conta nella vostra formula imprenditoriale la disponibilità di un frantoio di proprietà?
Il frantoio aziendale è uno dei nostri punti di forza, e riservarlo solo alla produzione aziendale ci dà la possibilità di concentrarci sulla qualità del nostro prodotto; non lavoriamo per conto terzi. Tutta la fase produttiva ed estrattiva è in zona
centrale rispetto ai diversi appezzamenti di terreno.
Lavoriamo 365 giorni l’anno sui terreni e nella lavorazione del raccolto: avere un frantoio nostro ci permette di garantire ogni anno gli standard che ci prefiggiamo, vale a dire un prodotto al massimo delle sue potenzialità.
Dalla vostra esperienza cosa sta cambiando sui mercati internazionali riguardo all’olio Evo?
Attualmente stiamo lavorando per l’espansione commerciale a livello internazionale del marchio Kouvala: ci sono Paesi in cui il consumo dell’olio extravergine di oliva sta beneficiando di una crescente consapevolezza del valore della dieta mediterranea
e dell’importanza di uno stile di vita salutare, come ad esempio gli Stati Uniti d’America, che rimangono il principale mercato di sbocco per l’extravergine italiano. Ma anche nel continente asiatico i trend sono in costante crescita dal 2011.
Occorre continuare a lavorare sul concetto di “cultura dell’olio extravergine di oliva”, malgrado i costi energetici e logistici crescenti e i fenomeni inflattivi, che impegnano molto i singoli produttori. Kouvala cerca soluzioni alternative per ovviare
a questi rincari, come ad esempio quella di dotarsi di impianti di energie alternative e rinnovabili.