La Cavagnina è un’azienda agricola nata nel 2006, situata nel comune di Salò, in provincia di Brescia, in quello che anticamente era un piccolo borgo di origine contadina. Con due ettari coltivati ad uliveto e oltre 600 ulivi, di cui alcuni plurisecolari,
l’azienda si focalizza sulla produzione di olio extravergine di oliva. L’azienda è socia del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Olio Garda DOP dal 2012 ed è iscritta all’albo degli operatori biologici della Regione Lombardia dal 2015.
Abbiamo intervistato Francesco Balduzzi, titolare dell’azienda, per scoprire l’identità di questa realtà che si affaccia sul Lago di Garda.
Quali sono le motivazioni che vi hanno indotto ad ottenere la certificazione biologica?
Il nostro obiettivo è da sempre stato quello di valorizzare il territorio grazie ad una produzione olivicola limitata e controllata. Grazie alla loro localizzazione, i nostri oliveti godono del clima tiepido del lago e, al contempo, trovandosi a 70 metri
sopra il livello del Garda, beneficiano anche di temperature fresche e ventilate, soprattutto d’estate, che permettono alle olive di essere meno soggette agli attacchi della mosca olearia in caso di annate particolarmente afose.
Quindi, le caratteristiche territoriali uniche e favorevoli, unite alla nostra filosofia aziendale improntata al rispetto della natura, ci hanno convinti ad adattare la nostra produzione ai protocolli BIO dal 2014 e, dal 2018, il nostro Olio EVO è ufficialmente
certificato biologico.
Cosa significa per voi fare parte del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Garda DOP?
La nostra scelta di aderire al Consorzio è direttamente collegabile al fatto che i produttori che certificano il Garda DOP vantano una riconoscibilità e una tradizione che li posiziona ai vertici della produzione di olio EVO.
Grazie alle reminiscenze letterarie di tutti gli scrittori che hanno soggiornato in questo territorio – Goethe, Kafka, D’Annunzio e Carducci – gli oliveti del Garda vengono considerati lo specchio fedele di una cultura che comprende sia i terreni direttamente
affacciati sul lago sia quelli dell’entroterra.
Inoltre, la DOP Garda abbraccia tre regioni e quattro province diverse, uno scenario interessante e peculiare allo stesso tempo.
Entrando a far parte del Consorzio abbiamo voluto valorizzare tutti questi aspetti e trasmetterli ai nostri clienti con un olio EVO che rappresenti questa unicità.
Quali sono le vostre considerazioni sull’ultima campagna?
Nonostante un buon periodo di allegagione, il problema principale è stato quello della siccità.
Siamo convinti che allo stato attuale, a causa del surriscaldamento globale, non si può più parlare come in passato di “annate normali” o di “produzione media annuale”; ci troviamo di fronte a fenomeni difficilmente comparabili con il passato. Nel 2022
abbiamo prodotto poco meno di 500 litri di olio EVO, quando nel 2018 dalle nostre piante ne ricavavamo oltre 900 litri.