Nata nel 1949 a Diano D’Alba, Olio Desiderio ha trovato la propria formula, in un periodo incerto come quello del primissimo dopoguerra, nel commercio dell’olio d’oliva.
La localizzazione, vicino alla regione Ligure e alla Via del Sale, ha certamente favorito lo sviluppo dell’azienda che nel 1970, dopo vent’anni dalla fondazione, ha ufficialmente registrato la sua ragione sociale diventando “Olio Desiderio S.a.s”.
Oggi l’azienda piemontese commercializza oli extravergini di oliva di fascia medio-alta e vede aumentare la propria presenza all’estero.
Sergio Rinaldi, titolare di Olio Desiderio, ci ha raccontato quali sono gli aspetti identitari della sua azienda.
“Ci definiamo dei venditori ambulanti, perché cerchiamo le migliori partite di olive nelle principali regioni d’Italia per olivicoltura, in particolare in Abruzzo, Puglia, Molise e Sicilia; una volta terminato il processo di produzione, vendiamo il prodotto
porta a porta.”
Qual è l’iter che porta un grossista alla vendita finale del prodotto?
Dopo aver selezionato le migliori partite di olive ci rechiamo nei frantoi di riferimento a cui siamo affiliati, che abbiamo selezionato per le modalità di lavoro, e terminata l’estrazione portiamo il prodotto in azienda ad Alba, dove viene stoccato in
attesa di essere imbottigliato.
Al momento vendiamo 9 olii extravergini: un biologico, tre blend e cinque monovarietali. Ma il nostro obiettivo immediato per il 2023 è quello di arrivare a 10 prodotti, aggiungendo la vendita di un monocultivar denocciolato, ovvero un olio extravergine
che viene franto solo dopo l’estrazione del nocciolo dall’oliva.
Non avendo una produzione propria e dipendendo dalle partite di olive di più aziende lungo la penisola, quali sono le strategie per gestire le variabili che entrano in gioco, quali, ad esempio, i forti cali produttivi verificatisi nell’ultima campagna?
La produzione è diminuita molto, in alcune zone anche del 50%. Tuttavia, la poca disponibilità di un prodotto di uso giornaliero e diffuso, fa sì che i prezzi dell’olio extravergine aumentino drasticamente. Noi, come azienda a conduzione familiare di
piccole dimensioni, abbiamo giovato della modifica del listino, riuscendo ad azionare la leva prezzo in modo positivo.
Avere disponibilità di prodotti diversi è un fattore che favorisce le esportazioni?
Certamente: attualmente esportiamo in Nord Europa, in Colorado, in Cina e a Dubai e, nonostante le difficoltà causate dal conflitto in Ucraina, quest’anno il fatturato relativo all’export ha segnato un aumento.
L’elemento che maggiormente gioca a nostro favore è il prezzo del prodotto: vendiamo olio EVO di qualità medio-alta, con un prezzo medio-alto che si rivolge ad un target di riferimento che si può permettere questo tipo di costi.