La famiglia Orlandi ha deciso di seguire tutte le fasi della filiera, partendo dal campo ed arrivando alla bottiglia, grazie alla costruzione di un frantoio di proprietà.
Un percorso che esprime amore per la terra, l’ambizione di creare il proprio olio extravergine di oliva e l’audacia di fare un salto di qualità per giungere ad imbottigliare direttamente il proprio olio.
Quello che emerge quando si ha l’opportunità di parlare con i titolari di Frantoio Famiglia Orlandi è la loro ambizione e la voglia di porsi nuovi obiettivi. L’azienda crede e investe nell’oleoturismo e vuole sviluppare ulteriori progetti
innovativi per il futuro.
Abbiamo intervistato Cristina Marchi per comprendere come Frantoio Famiglia Orlandi gestisce l’attività di oleoturismo.
Che esperienze offre la tua azienda? Quali sono i vostri elementi peculiari che vi rendono attrattivi?
Sicuramente uno dei nostri punti forti è la nostra sede. Risediamo in un’antica corte rurale del fine Settecento situata in mezzo al verde della campagna. Abbiamo mantenuto gli elementi storici più significativi che la rendono sicuramente un location
speciale dove ospitare i nostri clienti. E’ un luogo a cui teniamo e che curiamo molto in quanto si tratta della nostra casa oltre che della sede del nostro frantoio.
La visita che proponiamo per ora è quella classica: dopo aver raccontato l’azienda, dove emerge sicuramente la nostra semplicità e autenticità, accompagniamo gli ospiti a visitare il frantoio e il locale di stoccaggio. Poi arriva il momento della degustazione
che genera sempre un certo stupore perché si svolge nella cantina del Settecento in muri di sasso, una zona adatta anche a visite di gruppo.
Per il futuro abbiamo diversi progetti che non abbiamo ancora potuto attuare a causa del Covid e della giovane età dell’azienda. Durante l’anno abbiamo intenzione di proporre degli eventi aperti al pubblico dove l’obiettivo è quello di spiegare e valorizzare
l’olio. Una tra le nostre principali idee è sicuramente creare delle masterclass a tema condotte da esperti del settore, tema che può essere la nutrizione ma anche molto altro.
Qual è il profilo tipo dell’oleoturista che ricerca l’esperienza in frantoio?
Da quello che abbiamo potuto osservare durante la nostra breve esperienza è che le persone ricercano sempre il contatto con il produttore o con la famiglia del produttore. Sanno che, al contrario delle grandi industrie, qui trovano chi segue l’intero
processo partendo dalla coltivazione per giungere all’olio.
Per ciò che riguarda il tipo di visitatore, nella maggior parte dei casi si tratta di persone comprese tra i trenta e i cinquant’anni, nonostante la tendenza sia maggiormente rivolta verso i trentenni.
Grazie alla vicinanza al Lago di Garda arrivano anche diversi turisti che, assaggiando i nostri prodotti nei ristoranti della zona, decidono di venire direttamente da noi per acquistare l’olio, anche se in questo caso si tratta di vendita che bypassa
la visita aziendale.
In quali modi è possibile prenotare l’esperienza presso la vostra azienda?
Le visite presso la nostra azienda sono prenotabili tramite l’apposita
scheda nel sito, la mail, il telefono e tramite i social come Facebook e Instagram. E’ successo che delle
agenzie di viaggio ci contattassero per collaborare, non è una cosa che escludiamo per il futuro.
Dopo l’esperienza i visitatori acquistano olio? Qual è la spesa media?
I nostri visitatori non escono mai dall’azienda a mani vuote perché viene sempre acquistata almeno una bottiglia. In alcuni casi si crea poi una continuità negli acquisti, siamo infatti riusciti a fidelizzare alcuni clienti come nel caso di una signora
tedesca che richiede una spedizione ogni volta che termina le scorte.
In genere la spesa media è di 100 euro, spesso da parte di persone che risiedono fuori dalla provincia di Verona e che necessitano della spedizione.
Al momento non disponiamo di uno shop online, ma è una cosa che faremo in futuro. Per ora siamo felici di offrire uno punto vendita efficiente in azienda che dispone di tutte le modalità di pagamento ed eventuali confezioni regalo.
Secondo la vostra opinione, in quali ambiti è necessario investire per implementare l’oleoturismo?
Dal mio punto di vista manca un’organizzazione del territorio che guidi i turisti verso le realtà della zona. Illasi, il paese dove ci troviamo, è una bellissima valle che offre chiese romaniche, camminate e diverse realtà interessanti come caseifici
e frantoi. Una mappa che mostri al turista dove trovare questi luoghi di interesse sarebbe il primo passo per valorizzare il nostro territorio portando un grosso beneficio a tutte quelle aziende che fanno attività di accoglienza.
Inoltre, credo che il supporto debba arrivare anche dai ristoratori che dovrebbero utilizzare e promuovere in primis i prodotti della loro zona.