Nel 1962 Giuseppe Santandrea e Dina Mariani acquistarono a Casola Valsenio, comune di circa 2500 abitanti in provincia di Ravenna, il Podere Prata.
L’azienda agricola è nata da una tradizione di lavoro contadino che si è tramandata di generazione in generazione: Massimo, il figlio di Giuseppe, decise di introdurre impianti di nuova generazione per facilitare la raccolta e la lavorazione del prodotto
e incrementarne la qualità. Successivamente, insieme al figlio Alex, prende la decisione di ampliare l’attività imprenditoriale acquistando un primo frantoio oleario per produrre autonomamente l’“Olio Prata”.
Abbiamo intervistato Alex Santandrea per scoprire le peculiarità di quest’azienda emiliana.
Ci troviamo a 270 metri sul livello del mare, all’interno della DOP di Brisighella, paese noto soprattutto per le erbe officinali. Il nostro non è un territorio tradizionalmente vocato per la coltivazione di uliveti, ma, grazie al cambiamento climatico, l’olivicoltura si sta valorizzando in questa zona.
Trovandoci in un territorio collinare, la scelta è stata quella di inserire impianti di ultima generazione per facilitare il lavoro in campo: se nei nuovi impianti riusciamo a raccogliere utilizzando un ombrello idraulico, in quelli tradizionali
procediamo a raccogliere le olive a mano.
Nel 2016 sono stati rinnovati tutti gli impianti: per quanto la nostra sia un’azienda di piccole dimensioni, abbiamo deciso di acquistare un frantoio a ciclo continuo per provvedere direttamente a tutti gli aspetti della filiera produttiva; poi,
la scelta di adoperare il nostro macchinario anche per fornire servizio di molitura per conto terzi ha giustificato l’investimento economico.
La strategia commerciale di rivolgerci anche a terzi per la trasformazione del loro prodotto ci ha consentito di sostenere l’investimento che ritenevamo funzionale alla formula produttiva che avevamo ben chiara.
Al momento le quantità che produciamo fanno sì che vendiamo soltanto in Italia ma l’export è un obiettivo che intendiamo perseguire. Purtroppo l’andamento del raccolto dipende in gran parte dalle condizioni climatiche, aspetto su cui non esercitiamo alcun
tipo di controllo. Per esempio, il raccolto 2022 è stato per noi nettamente migliore rispetto all’anno precedente in cui la produzione era invece stata scarsa a causa delle forti piogge durante il periodo di allegagione.
Per fronteggiare la congiuntura economica e l’andamento crescente dei costi abbiamo preso la decisione di aumentare il listino prezzi dei nostri prodotti ma di lasciare invariata quella del frantoio.