In Spagna a partire dal 2024, la raccolta degli oli esausti presso le abitazioni sarà obbligatoria. El Economista, nota testata giornalistica con sede a Madrid, ha pubblicato recentemente un articolo nel quale ha analizzato i vantaggi del riciclo dell’olio usato non solo dal punto di vista della sostenibilità, ma soprattutto per i numerosi utilizzi a cui l’olio d’oliva di scarto può prestarsi.
L’olio d’oliva usato nelle cucine domestiche non è biodegradabile. Gettarlo nel lavandino, nello scarico del WC o negli spazi esterni potrebbe inquinare le falde acquifere e inaridire il terreno in cui viene rilasciato.
Carmen Piñán – responsabile e membro della Fundación Acquae con sede a Madrid (fondazione nata nel 2013 con lo scopo di promuovere l’informazione, la sostenibilità e la diffusione della conoscenza di un modello rispettoso dell’ambiente e della biodiversità)
– ha spiegato che un litro di olio usato e non riciclato non solo può inquinare fino a mille litri di acqua, impedendo l’ossigenazione di flora e fauna, ma “può anche intasare tubazioni e collettori e causare danni a pompe e filtri degli impianti
di depurazione”.
Per questo motivo, è diventato importante riciclare l’olio usato portandolo nelle isole ecologiche o ai distributori di benzina e ai supermercati attrezzati per raccoglierlo. Il riciclo dell’olio domestico diventa utile per l’economia circolare e per
l’ambiente poiché si presta a riutilizzi sostenibili.
Quali possono essere gli utilizzi sostenibili dell’olio d’oliva usato? Eccone 3:
1 - Saponette
Un primo esempio di riciclo dell’olio domestico, sicuramente il più conosciuto, è la creazione di saponette. Per esempio, Eneko Atxa – chef pluristellato di origine basca, famoso per la filosofia sostenibile che applica nei suoi ristoranti utilizzando
materiali riciclati e sistemi di energia rinnovabili – regala a tutti i suoi commensali una saponetta creata dall’olio riciclato che è stato utilizzato per la creazione dei piatti.
2 - Biocarburanti
Le possibilità che ruotano attorno all’olio usato non si fermano alle saponette. È sufficiente un pre-trattamento per donare nuova vita all’olio di scarto affinché questo si trasformi in biocarburanti avanzati.
Susana Benedicto – manager di Repsol – ha spiegato che “i rifiuti liquidi, come gli oli da cucina usati o i grassi animali, richiedono un pretrattamento relativamente semplice per eliminare i contaminanti prima di essere integrati nell’attuale impianto
di idro-trattamento della raffineria; processi questi che si traducono poi in idro-biodiesel, un carburante rinnovabile adatto all’uso di qualsiasi veicolo”.
Ciò che stupisce maggiormente è che questo bio-carburante è compatibile con gli attuali motori a combustione, potendo quindi essere utilizzato come alternativa ai normali carburanti fin da subito e riducendo così le emissioni di CO2 nell’atmosfera fino
al 90%.
3 - Detergenti, cosmetici o vernici
Infine, l’olio usato può anche essere riciclato per l’industria oleochimica – che produce detergenti, cosmetici o vernici grazie al riutilizzo di grassi animali e oli vegetali – o per produrre biopolimeri (polimeri preparati attraverso processi biologici
che conferiscono al prodotto finale un elevato livello di biodegradabilità) da utilizzare come stabilizzanti nella produzione di pellicole o per conservare prodotti alimentari.