Mercato Estero

Mercoledì 11 Dicembre 2024

Accordo UE-Mercosur, olio d’oliva: opportunità e timori

Grazie all’eliminazione dei dazi al 10%, il libero scambio tra UE e Mercosur promette opportunità per l’olio d’oliva, ma gli agricoltori chiedono garanzie per tutelare qualità e sicurezza alimentare.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

L'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Mercosur (mercato comune dell'America meridionale), firmato il 6 dicembre 2024 a Montevideo, apre scenari interessanti per l’olio d’oliva europeo. Con l'eliminazione degli attuali dazi, il mercato sudamericano si presenta come una nuova frontiera per i produttori di olio, in particolare italiani e spagnoli. Tuttavia, le organizzazioni agricole, tra cui Coldiretti e Confagricoltura, sollevano preoccupazioni sulla reciprocità delle regole e sugli effetti negativi che l’accordo potrebbe avere sul settore agroalimentare europeo. Questo dibattito mette in luce l’ambivalenza di un’intesa che, pur promettendo vantaggi economici significativi, solleva dubbi sulla sostenibilità e la sicurezza alimentare.

Secondo la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, l’accordo UE-Mercosur rappresenta il “più grande della storia in termini di protezione dei prodotti alimentari e delle bevande europee”. Con oltre 350 indicazioni geografiche protette, tra cui molte italiane, il trattato assicura un alto livello di tutela per l’olio d’oliva, uno dei simboli della dieta mediterranea.

“Il mercato del Mercosur, con oltre 260 milioni di consumatori, diventa finalmente accessibile senza le barriere tariffarie che finora penalizzavano i nostri produttori,” ha dichiarato il ministro spagnolo dell’Agricoltura, Luis Planas. Attualmente, l’olio d’oliva esportato verso i Paesi Mercosur è soggetto a un dazio del 10%. L’accordo lo eliminerà, consentendo una riduzione dei costi e un aumento della competitività per i produttori europei.

Se da un lato Bruxelles celebra l’accordo come una vittoria, dall’altro gli agricoltori europei temono un’invasione di prodotti sudamericani che non rispettano gli stessi standard di sicurezza alimentare e ambientale dell’UE. “Non siamo contrari in linea di principio all’accordo, ma servono regole di reciprocità per evitare il rischio di gravi danni al nostro settore agroalimentare” afferma Coldiretti in una nota.

Le critiche principali riguardano l’uso di pesticidi e antibiotici nei Paesi del Mercosur, spesso vietati in Europa, e il mancato rispetto dei diritti dei lavoratori. Inoltre, le contraffazioni alimentari, già diffuse, potrebbero aumentare. Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani, sottolinea: “Questo accordo ci sembra squilibrato e colpisce settori sensibili” dato che l’intesa Ue-Mercosur liberalizza di fatto l’82% delle importazioni agricole dal Sudamerica.

La questione della reciprocità non è solo economica, ma riguarda anche la percezione della qualità. L’olio d’oliva europeo, in particolare italiano, è sinonimo di eccellenza e autenticità. “Il rischio di competere con prodotti ottenuti a costi inferiori e con standard meno rigidi è reale” denuncia Confagricoltura.

In questo contesto, l’eliminazione dei dazi potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio. Da un lato, offre un accesso facilitato ai mercati del Mercosur; dall’altro, potrebbe favorire importazioni competitive di oli di qualità inferiore che penalizzano i produttori europei.

Nonostante le critiche, la Commissione Europea insiste sui benefici complessivi dell’accordo. Secondo Bruxelles, il trattato permetterà di risparmiare alle aziende europee circa 4 miliardi di euro all’anno in dazi doganali. Per l’olio d’oliva, questo significa margini più ampi per investire in marketing e promozione, soprattutto in Paesi come il Brasile, il maggiore importatore di prodotti agroalimentari europei.

L’accordo prevede inoltre il rafforzamento delle norme sulle indicazioni geografiche protette, che potrebbero contribuire a ridurre il fenomeno della contraffazione. Per il ministro spagnolo dell’Agricoltura, Luis Planas “si tratta di un accordo equilibrato, che protegge i prodotti più sensibili e garantisce nuove opportunità ai nostri produttori.” Il ministro dell'Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida ha evidenziato che "il Mercosur ha avuto un percorso di gestazione molto ampio. Se non fosse stato un trattato che aveva dei pro e dei contro non ci sarebbero voluti più di vent'anni per definirne i connotati”.

L’accordo UE-Mercosur rappresenta un passo importante per l’integrazione economica tra Europa e Sudamerica, ma lascia aperte numerose questioni sul futuro del settore agroalimentare europeo. Per l’olio d’oliva, l’eliminazione dei dazi offre prospettive di crescita significative, ma solo a condizione che vengano garantiti standard di reciprocità e misure di tutela contro la concorrenza sleale.

Come ha affermato von der Leyen, “siamo focalizzati sull’equità e sul beneficio reciproco.” Tuttavia, affinché l’accordo sia davvero sostenibile, sarà fondamentale ascoltare e rispondere alle preoccupazioni degli agricoltori, i principali custodi della qualità che ha reso l’olio d’oliva europeo famoso nel mondo.