Il settore dell'olio d'oliva in Europa sta attraversando una fase molto difficile, con un drastico calo delle esportazioni durante il periodo tra ottobre 2022 e luglio 2023. Secondo il rapporto più recente della Commissione Europea, il volume totale
delle esportazioni di olio d’oliva è diminuito del 27,2% rispetto alla stagione precedente, scendendo a 498.337 tonnellate. Questo articolo esplorerà i fattori che hanno determinato questo calo, le possibili ragioni e l'andamento delle importazioni
all’interno di questa dinamica.
Export UE in flessione sui mercati chiave
Le esportazioni europee di olio d'oliva hanno subito un colpo significativo nel periodo preso in esame. Il volume totale delle esportazioni è sceso a 498.337 tonnellate, rispetto alle 684.718 tonnellate della stagione precedente. Gli Stati Uniti rimangono il principale mercato di destinazione per l'olio d'oliva europeo, ma anche qui si è registrata una diminuzione del 28,1%, l’export in USA si è fermato a 175.193 tonnellate. Il Brasile e il Regno Unito seguono nella classifica
dei principali mercati export, con flessioni rispettivamente del 14,5% e del 21,5%. Anche altri mercati chiave come Giappone (35.394 tonnellate, -24,5%), Canada (18.069 tonnellate, -30,3%), Australia (17.582 tonnellate, -24,4%) e Cina (16.667
tonnellate, -53%) hanno subito perdite ingenti.
Tracollo in Cina
Il decremento più significativo delle esportazioni di olio d’oliva europeo si è verificato in Cina, con una drastica e inquietante riduzione del 53% rispetto alla stagione precedente (16.667 tonnellate). Questo pesante calo non è stato ancora indagato,
potrebbe essere attribuito a diversi fattori, tra cui i cambiamenti nelle politiche commerciali.
Importazioni stabili
Come abbiamo visto, le esportazioni hanno subito una forte contrazione, mentre le importazioni di olio d'oliva nell'Unione Europea hanno perso poco terreno, rimanendo relativamente stabili.
Tra ottobre 2022 e luglio 2023, sono state importate 127.663 tonnellate, con una leggera diminuzione dell'1,3%. La Tunisia rimane il principale paese di origine delle importazioni (86.532 tonnellate), nonostante abbia registrato una diminuzione del 18,1% a livello generale. Altri Paesi come la Turchia (19.432 tonnellate, +503,5%), la Siria (5.661 tonnellate, +178,8%) e il Perù (2.334 tonnellate, +393%); hanno visto un aumento addirittura a tripla cifra nel loro export di
olio d'oliva verso l'UE.
Prospettive future
La crisi dell’export di olio d'oliva europeo solleva importanti domande sulle prospettive future per il settore.
Ciò che maggiormente preoccupa è la cronicità di questa crisi produttiva, la tendenza inquietante si protrae ormai da cinque anni, con una costante diminuzione produttiva nell'Unione Europea pari mediamente al 35%.