Robert Woo, direttore marketing di Beijing Regalland Convention Exhibition, ha analizzato le prospettive di mercato, le tendenze dell'industria olivicola e le strategie di marketing per quanto riguarda il settore dell’olio d’oliva in Cina.
Secondo i dati doganali cinesi, il paese asiatico ha importato 52.196 tonnellate di olio d'oliva nel 2021 e la tendenza ha continuato a crescere negli ultimi cinque anni. Inoltre, la pandemia ha leggermente influenzato il consumo di olio d'oliva
e dal 2019 l'importazione ha superato le 50.000 tonnellate. In termini di mercato le opportunità sono immense.
Il PIL della Cina nel 2021 è cresciuto dell'8,1% e la popolazione ha raggiunto 1.411.780.000 persone. A causa dell'invecchiamento della società e del calo dei tassi di fertilità, il Governo ha deciso nel 2013 di abolire la politica del figlio unico:
le famiglie cinesi potranno avere due figli senza incorrere nel pagamento di sanzioni. Si prevede perciò che la popolazione cinese raggiungerà il picco di 1.600.000.000 di persone entro dieci anni.
Il FMI prevede che il PIL della Cina supererà quello degli Stati Uniti entro il 2030 e che il PIL medio pro-capite sarà di circa 30.000 dollari, la metà di quello degli Stati Uniti.
Secondo i dati del COI nel 2021, gli Stati Uniti - il primo paese importatore di olio d'oliva al mondo - hanno importato 357.000 tonnellate di olio d'oliva e la Cina, che si trova al sesto posto, ha importato un sesto di quello che gli Stati Uniti hanno
acquistato.
La previsione è che la Cina importerà circa 180.000 tonnellate di olio d'oliva entro il 2030, la metà dell’import attuale degli Stati Uniti, perciò il mercato cinese diverrà molto importante per i paesi esportatori di olio d'oliva.
Nel 2020 la Cina ha consumato 40,71 milioni di tonnellate di olio commestibile e ogni persona ha consumato in media 29,1 kg, di cui 0,042 kg di olio d'oliva, una cifra ancora molto bassa.
Se sempre più cinesi si renderanno conto dei benefici dell'olio d'oliva e verrà adeguatamente promossa la consapevolezza e la conoscenza dell'olio d'oliva in Cina, il consumo medio pro capite raggiungerà 0,1kg ed il consumo complessivo raggiungerà le
145.000 tonnellate.
L'industria olivicola cinese
La Cina sta sviluppando la sua industria olivicola e alcune regioni hanno un ambiente ed un clima simili a quello mediterraneo. Fino al 2020, la superficie olivetata nazionale era di circa 103.333 ettari ed attualmente la resa è di circa 7.000-8.000 tonnellate
di olio d’oliva.
Per quanto riguarda la qualità, alcuni produttori cinesi hanno vinto dei premi in alcuni concorsi internazionali come EVOOLEUM, Oil China, Olive Japan o Athena IOOC. I produttori cinesi non si limitano all’olio ma producono anche olive da tavola,
salsa di olive, tè ed estratti di foglie di olivo, cosmetici a base di olio d’oliva, bonsai, ecc.
La raccolta manuale e le superfici limitate fanno sì che il costo di produzione dell'olio d'oliva in Cina sia molto alto, tra i 20 e i 30 dollari/litro.
In un contesto di alta omogeneizzazione degli oli d'oliva - di qualità simili - i produttori cinesi devono competere non solo con altri produttori del Paese ma anche con oli importati a un prezzo molto basso, rendendo al momento molto difficile sostenere
il business.
Come in Italia, la maggior parte delle zone produttive della Cina non sono adatte alla raccolta meccanizzata, quindi i produttori cinesi stanno cercando di automatizzare e digitalizzare il più possibile l'intero processo per ridurre i costi di
produzione.
Nuovi canali di vendita
A causa della pandemia, la maggior parte dell’olio d'oliva viene acquistato su alcune popolari piattaforme di e-commerce come Alibaba, Taobao, Tmall, JD, Pingduoduo o Wechat.
In Cina funziona molto anche il “Live Commerce”, una modalità di promozione e vendita popolare su piattaforme come Taobo Live, Douyin Live, Kuaishou Live e Wechat Live. Questo “commercio in diretta” viene presentato in diverse location: frantoi,
nei campi durante la raccolta o nelle sale di degustazione.
Alcuni produttori e importatori collaborano con ristoranti occidentali, compresi quelli italiani, per far conoscere, degustare e vendere i loro oli d'oliva, una ulteriore opzione per promuovere la conoscenza e la consapevolezza dell'olio d'oliva in Cina.