Gisela Malfonello è un’azienda agricola a conduzione familiare che ha sviluppato la propria attività su due sedi aziendali, in territori assolutamente differenti dal punto di vista morfologico, una nella collina Torinese, l’altra a Tiriolo, piccolo comune
montano della Sila calabrese.
Ad accomunare le due anime aziendali, c’è una filosofia comune: metodi di coltivazione non intensivi, nel rispetto della natura e senza l’utilizzo di pesticidi, concimi chimici e prodotti di sintesi. Abbiamo intervistato Domenico Paone per comprendere la realtà di quest’azienda dalla identità singolare.
Cosa vi ha portati a scegliere la Calabria come zona produttiva dell’olio e il Piemonte come sede?
Gisela Malfonello è nata per passione nel 2015 e la filosofia aziendale che mi ha accompagnato fin dagli esordi è sempre stata quella di ottenere “prodotti genuini e naturali”.
La zona del Tiriolo è ottima per la produzione delle olive perché è molto ventilata, essendo alta collina, e, allo stesso tempo, la terra gode dei venti marittimi e dell’esposizione al sole; tutte caratteristiche utili per creare un olio di qualità.
Per questo motivo, ho pensato di localizzare la produzione di olio EVO in Calabria, mentre mi occupo della produzione di ciliegie e della commercializzazione di tutti i prodotti dell’azienda in Piemonte.
Quali sono le caratteristiche produttive nella vostra realtà aziendale divisa in due territori?
La parte piemontese di Gisela Malfonello si trova nel comprensorio della collina Torinese, una zona di eccellenza per la produzione della frutta, in particolare ciliegie ed amarene.
L’oliveto denominato Malfonello si trova invece a Ferlito, nell’agro di Tiriolo, un piccolo comune della piccola Sila Calabrese, ad un’altitudine di circa 700 metri sul livello del mare.
Io mi occupo della parte commerciale di distribuzione dell’olio in Piemonte mentre mio zio, basato in Calabria, gestisce gli oliveti.
Nonostante la distanza, sono sempre presente in Calabria durante il periodo del raccolto: raccogliamo le olive e, a lavoro terminato, le portiamo in un frantoio della zona.
La testimonianza della fusione delle due anime della stessa azienda, è proprio il nome: Gisela si riconduce alla coltivazione di ciliegie – la Gisela 5 –, Malfonello corrisponde alla zona di denominazione degli olivi. Il risultato è il nome della nostra
azienda e la congiuntura di due territori che appartengono ad un’unica realtà.
Il dualismo di Gisela Malfonello vi è utile per affrontare i cali produttivi e la situazione inflazionistica che stiamo vivendo?
Sfortunatamente, la Calabria, come molte altre regioni, è stata vittima di un forte calo produttivo. Il raccolto 2022 è stato nullo, tant’è che non mi sono nemmeno recato in Calabria, sapendo che gli impianti non avevano prodotto olive. Non avendo un
frantoio di proprietà non abbiamo grandi dispendi energetici: se avessimo prodotto nel 2022 avremmo subito il rincaro prezzi da parte del frantoio a cui ci affidiamo.