Salute e Ambiente

Venerdì 5 Agosto 2022

L’importanza del suolo: come aumentare gli stock di carbonio

Ricercatori hanno testato per 8 anni i risultati della diversificazione delle colture e della gestione sostenibile: obiettivo aumentare il carbonio organico nel suolo.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Il progetto Diverfarming è un progetto internazionale finanziato dal Programma Horizon-2020 della Commissione Europea che coinvolge otto Paesi Europei, tra i quali l’Italia con il partenariato del CREA, Università della Tuscia, BARILLA Group e Consorzio Casalasco del Pomodoro.

Secondo i promotori del progetto, questo studio permette di fare progressi nella comprensione del potenziale della diversificazione delle colture e delle pratiche agricole sostenibili con l’obiettivo di aumentare il carbonio organico nel suolo in diverse regioni pedoclimatiche europee, comprese le aree mediterranee dedicate all’olivicoltura.

Nell’ambito di Diverfarming, un team composto da ricercatori dell'Università di Portsmouth, della Stazione Sperimentale Aula Dei del CSIC, dell'Università Politecnica di Cartagena, del Centro Italiano per la Ricerca Agricola e Ambientale (CREA) e dell'Istituto di Ricerca Finlandese Luke ha valutato le variazioni del carbonio organico del suolo in quattro casi di studio che hanno testato i risultati della diversificazione delle colture e della gestione agricola sostenibile per più di otto anni.

Il suolo è fondamentale e rappresenta il mezzo naturale per la crescita delle piante ed è il prodotto finale dell'influenza combinata dei fattori clima, topografia, organismi (flora, fauna e uomo) sui materiali parentali (rocce e minerali originali) nel tempo.

L'obiettivo principale è stato scoprire l'impatto sul ciclo del carbonio nel suolo della diversificazione delle colture e delle pratiche a basso input.
La valutazione dell'impatto della diversificazione delle colture e della gestione della dinamica del carbonio organico nel suolo ha rivelato che il tipo di coltura, la gestione della lavorazione del terreno ed il tipo di ammendanti organici utilizzati sono i fattori con il maggiore impatto sul carbonio organico del suolo.

L’aggiunta di compost e l'uso di colture di copertura in sistemi diversificati hanno portato in nove anni ad un aumento del carbonio organico del suolo rispetto alla gestione convenzionale. 
I casi di studio di Foggia (Italia) e Huesca (Spagna) hanno preso in esame l'effetto della lavorazione del terreno sulle scorte di carbonio organico nei suoli irrigati a pioggia ed hanno verificato che la pratica del “sod seeding” che prevede l'assenza di lavorazione del terreno ha avuto un impatto positivo su queste scorte.

In particolare, nella prova sui cereali di Huesca, la tecnica agronomica conservativa di gestione del suolo detta “sod seeding” (prevede la non lavorazione del terreno e l’applicazione di letame), è stata certificata come la migliore strategia per aumentare il carbonio organico del suolo. Seguendo queste strategie potrebbe raddoppiare in 20 anni, rispetto ai metodi convenzionali.

Questa valutazione è stata utilizzata anche per comprendere l'impatto della diversificazione delle colture nelle regioni boreali della Finlandia, dove si registra una tendenza alla diminuzione degli stock di carbonio nel suolo (0,4% in meno all'anno). Secondo i risultati, la perdita di carbonio organico del suolo può essere evitata introducendo erbe o legumi nelle rotazioni e aggiungendo letame.

Tra gli altri risultati, sia le simulazioni che le misurazioni hanno rivelato che, grazie alla diversificazione delle colture ed alla gestione sostenibile, il guadagno di carbonio nel suolo è maggiore nelle aree sperimentali delle regioni mediterranee rispetto agli ecosistemi boreali.