Mercato Italia

Mercoledì 24 Agosto 2022

Olio, Italia: sfide attuali e situazione di mercato

Caratteristiche del mercato dell’olio italiano a livello produttivo e di consumo di fronte alle sfide del frangente attuale.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Ad inizio luglio, a causa della siccità e delle scarse precipitazioni previste, c’è stato il via libera del Consiglio dei Ministri allo stato d'emergenza per 5 regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Veneto. Questa misura mira a controllare la situazione attuale e a fornire soccorso e assistenza alla popolazione più colpita. Si tratta della peggiore situazione idrica degli ultimi 70 anni.

La situazione è molto grave, molte aree agricole sono colpite e stanno già applicando restrizioni idriche. Ne è una prova lampante lo stato in cui versa il Po, il fiume più lungo e più grande d'Italia, utilizzato per l'acqua potabile, per alimentare grandi estensioni di appezzamenti agricoli e per produrre energia idroelettrica.

L'attuale crisi idrica si ripercuote direttamente sull'olivicoltura, dato che siamo alla vigilia del periodo di irrigazione. La mancanza di infrastrutture per la gestione dell'acqua, la siccità e le ondate di calore che stanno accompagnando questa estate, lasciano un panorama devastante per gli olivi, si profila una stagione con una perdita di qualità e quantità del prodotto italiano.

Come riporta l’analista e professore spagnolo Juan Vilar, in Europa l’Italia è uno dei Paesi che esporta più olio, oltre il 60% della sua produzione (198.130 tonnellate). Il Bel Paese si è sempre caratterizzato per la sua capacità di esportare produzioni di qualità, portando la sua cultura olivicola fino ai confini del mondo. Il fatturato del settore dell'olio d'oliva italiano è di 1.099,88 milioni di euro, che si traduce in oltre 22 milioni di giornate lavorative.

Il frangente attuale presente molte sfide per il settore olivicolo nazionale, vediamo quali sono le caratteristiche predominanti del mercato dell’olio di oliva italiano a livello produttivo e di consumo.

Superficie olivetata
Attualmente l’Italia si posiziona al terzo posto nel mondo per superficie coltivata (1.124.575 ettari di oliveti), conta 414.100 appezzamenti di oliveto, con una dimensione media di 2,72 ettari. Per ettaro si producono 0,296 tonnellate di olio e 1,624 tonnellate di olive da tavola.
Inoltre si classifica al secondo posto per produzione di olio d'oliva e al dodicesimo per produzione di olive da tavola. Della produzione totale, il 97,1% riguarda l’olio d'oliva ed il 2,9% le olive da tavola.

Metodi di coltivazione
Per quanto riguarda la coltivazione, prevale la coltivazione intensiva, seguita da quella tradizionale e infine da quella superintensiva, molto minoritaria. Il 77,4% del totale degli oliveti non viene irrigato e fa affidamento sulle precipitazioni per le proprie necessità idriche, mentre il restante 22,6% è irrigato.

Produzione
L’Italia produce 322.830 tonnellate di olio d'oliva, di cui come dicevamo 198.130 tonnellate vengono esportate. Sul totale dell'olio prodotto, il 70% è rappresentato da olio di qualità superiore (vergine o extravergine), mentre il restante 30% appartiene a un olio di qualità inferiore, come l'olio di oliva lampante. Inoltre, produciamo 53.330 tonnellate di olive da tavola, di cui 12.370 tonnellate vengono spedite in altri Paesi.

Consumo e profilo dei consumatori
Il consumo di olio d'oliva rappresenta il 29% del totale dei grassi animali e vegetali consumati in Italia, per un ammontare di 500.000 tonnellate di olio d'oliva.

Per quanto riguarda il profilo del consumatore, le donne sono leggermente in maggioranza rispetto agli uomini, rispettivamente con il 50,8% e il 49,2%. Per quanto riguarda l'età, c’è una predominanza di persone di età compresa tra i 50 e i 65 anni (30%) e di persone di età superiore ai 65 anni (35%).

In termini di struttura familiare, il consumo è maggiore nelle famiglie di mezza età con più figli (30%), seguite dalle famiglie con un solo figlio (20%). Le persone con un reddito medio consumano più olio d'oliva (50%) rispetto a quelle con un reddito basso (30%), mentre le persone con un reddito alto consumano il 20% del totale di olio d’oliva venduto.

Per quanto riguarda la percentuale di consumo di olio d'oliva in base al livello di istruzione, si nota in modo significativo che le persone con un'istruzione superiore (università) consumano una percentuale maggiore (40%) di olio d'oliva rispetto a coloro che non hanno alcuna istruzione (15%).

Tipologie di olio d’oliva consumato
Per quanto riguarda il tipo di olio di oliva, il 54% degli italiani consuma olio extravergine di oliva, seguito dall'olio di oliva (33%). D'altra parte, solo l'1% consuma olio di sansa d'oliva. In termini di confezionamento, la maggior parte dell'olio d'oliva viene consumato in contenitori di vetro (97%), con un consumo trascurabile di PET (2%) e lattine (1%). L'uso dell'olio d'oliva in Italia è prevalentemente a crudo (40%), per cucinare (30%), mentre è più o meno equamente utilizzato per grigliare (16%) e friggere (14%).

Canali di acquisto
Il 30% degli acquisti viene effettuato nei supermercati e in altri luoghi come i frantoi, impianti di imbottigliamento, bar e altri punti vendita.
In Italia, il 63% delle persone consuma olio d'oliva all'interno della propria abitazione, il restante 37% fuori casa.