Dal 2010 al 2019 le superfici biologiche ad olivo da olio sono raddoppiate (+98,1%), raggiungendo 242.708 ettari (ha) e posizionandosi come terza coltura per estensione dopo le colture foraggere ed i cereali (escludendo prati e pascoli).
Secondo i dati del 2019, gli oliveti coltivati con metodi biologici rappresentano il 12% di tutta la Superficie agricola utilizzata (Sau) biologica italiana (pari ad 1.993.263 ha).
Primeggia l’olivicoltura bio del Sud Italia, coprendo il 67,5% della superficie totale, seguono le Isole con il 17,1% (circa il 16% in Sicilia) ed il Centro Italia con il 14,1%. Le Regioni del Nord registrano interessanti variazioni percentuali,
ma in valore assoluto si tratta di 1.184 ettari in più, un misero 1% del totale.
Le prime 7 Regioni in termini di ettari di superficie olivetata bio raggiungono assieme il 92% del totale nazionale e sono: Puglia (29,9%), Calabria (29,4%), Sicilia (15,9%), Toscana (6,6%), Campania (4%), Lazio (3,7%) e Umbria (2,5%).
Ci sono ancora potenzialità di crescita nel comparto dell’olio bio, soprattutto nel Mezzogiorno, dove le superfici biologiche superano la media nazionale solamente in Calabria (41,2%), in Sicilia (29,9%) e in Basilicata (25,7%).
In Italia, secondo i dati Istat rielaborati da Ismea e riferiti al 2019, le aziende olivicole biologiche sono 42.588, cioè circa il 7% del totale delle imprese convenzionali che ammontano a 646.326.
Ma la particolarità sta nel fatto che questo 7% copre il 21% della superficie totale coltivata con metodi convenzionali, ciò significa che la dimensione aziendale media nel comparto del biologico (5,7 ettari) è tre volte maggiore rispetto a quella delle aziende convenzionali che è di 1,80 ettari per azienda.
Questo dato è particolarmente evidente in alcune Regioni: Puglia, Calabria, Sicilia, Umbria e Sardegna.
Ad esempio, la dimensione media delle aziende con uliveto biologico in Puglia è 10,2 ettari, mentre la media complessiva si attesta a 2,2 ettari. In Calabria gli oliveti bio hanno una estensione aziendale media di 7,3 ha su una media totale di 2,1 ha.
Inoltre la maggior parte delle aziende olivicole biologiche sono condotte in modo professionale, non si può dire altrettanto per le imprese olivicole convenzionali.
In Puglia e Calabria infatti le aziende olivicole biologiche hanno un maggior grado di specializzazione ed orientamento al mercato e costituiscono il principale bacino di approvvigionamento di olio Bio per l’industria di confezionamento. Al contrario
nelle altre Regioni le aziende biologiche producono principalmente per soddisfare consumi familiari o locali.
In Puglia, ad esempio, oltre il 24% delle superfici ad oliveto biologico è detenuto da poco più del 3% delle aziende olivicole. Questo dato conferma che l’agricoltura biologica, in questi territori vocati, viene praticata da aziende di grandi dimensioni orientate al mercato.