Italia e Spagna per la prima volta in assoluto non rappresentano il vertice qualitativo dell’olio extravergine d’oliva nel mondo.
I due più importanti Paesi produttori quest’anno devono rinunciare a portare a casa il prestigioso premio Evooleum, concorso internazionale promosso dalla rivista Mercacei e da AEMO (Asociación Española de Municipios del Olivo).
Dopo aver assaggiato alla cieca quasi 1.000 campioni di oli extravergini di oliva provenienti da tutto il mondo, una giuria di 26 esperti provenienti da 10 Paesi ha ufficializzato il suo responso.
Il vincitore del premio Evooleum 2023 Absolute Best, l’Oscar dell’olio extravergine d’oliva, è andato per la prima volta a un Paese terzo, non la Grecia, non la Turchia, bensì il
Sudafrica, un Paese marginale per la produzione di olio.
Non solo, l’olio Evo sudafricano ha vinto anche i titoli di "Miglior Monovarietale", "Miglior Evo del Sudafrica" e addirittura "Miglior Coratina", nota cultivar italiana.
Un prodotto monovarietale, come suggerisce il nome, caratterizzato dalla varietà di oliva italiana Coratina. Una bottiglia da mezzo litro di questo olio viene venduta a circa 7,5 euro.
L’azienda produttrice è particolarmente giovane, è stata fondata nel 2005 vicino a Città del Capo dall'imprenditore minerario sudafricano Rob Still che possiede 125 ettari su cui coltiva, oltre alla Coratina, altre cultivar come Frantoio italiano
o Arbequina spagnola. Le olive vengono raccolte a mano e la produzione annuale è molto ridotta, circa 200.000 litri.
Sebbene il primo premio non sia andato ad un olio italiano, conforta il fatto che
l’olio Evo monocultivar (Coratina) Don Gioacchino dell’azienda agricola Sabino Leone di Canosa di
Puglia (BT) si sia aggiudicato il
secondo posto con 96 punti assieme ad altri 2 oli Evo spagnoli ed abbia vinto nella categoria “Miglior olio Evo fruttato intenso”, “Miglior olio Evo italiano” e “Migliore olio Evo DOP d’Italia”.