Economia

Lunedì 22 Agosto 2022

Import olio d’oliva: soffrono i mercati maggiori

Nei primi cinque mesi della stagione, i principali paesi importatori di olio d’oliva riducono gli acquisti.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Andamento import

Secondo i dati forniti dal COI (Consiglio Oleicolo Internazionale), nei primi mesi della campagna 2021/2022 le importazioni di olio d'oliva, rispetto allo stesso periodo della campagna precedente, sono diminuite nei principali Paesi importatori:
  • -11% in Australia, 
  • -20% in Brasile, 
  • -18% in Canada, 
  • -17% in Russia,
  • -8% negli Stati Uniti.

Tuttavia sul fronte asiatico le importazioni sono aumentate del 9% in Giappone e del 2% in Cina.

Gli acquisti all’interno del mercato comunitario europeo, nei primi cinque mesi della campagna 2021/2022 sono rimasti stabili e le importazioni extra-UE sono diminuite del 19% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.

Sempre secondo i dati del COI, nella stagione 2021/2022 (settembre 2021-marzo 2022), le importazioni di olive da tavola sono diminuite del 9% in Australia, del 23% in Brasile e del 17% in Canada rispetto allo stesso periodo della stagione precedente. Le importazioni sono aumentate del 3% negli Stati Uniti. 

Nella stagione 2021/2022 (settembre 2021-febbraio 2022), gli acquisti di olive da tavola all’interno del mercato comunitario europeo, sono aumentati del 5% e le importazioni extra-UE sono diminuite del 7% rispetto allo stesso periodo della stagione precedente.

Paesi importatori

I maggiori Paesi importatori sono:
    • Stati Uniti (35%), 
    • Unione Europea (15%),
    • Brasile (8%),
    • Giappone (6%).

Questi quattro Paesi rappresentano il 64% delle importazioni mondiali. 
Concentrandosi sul mercato giapponese che sta registrando i migliori risultati in termini di import, i dati recentemente pubblicati dal COI mostrano che l’anno scorso (2020/2021) le importazioni giapponesi di olio d'oliva e di olio di sansa d'oliva hanno raggiunto 61.065 tonnellate, il 15,2% in meno rispetto alla campagna 2019/2020. 
Ciò significa che i risultati positivi nei primi mesi della campagna di quest’anno (2021/2022), non hanno ancora colmato il gap rispetto al periodo pre-pandemico.

Per categoria di prodotto, il 77,4% del totale delle importazioni giapponesi corrisponde a oli di oliva vergini, il 19,5% a oli di oliva e il 3,1% a oli di sansa di oliva.
I principali fornitori del mercato giapponese sono Italia e Spagna, con il 93,4% del mercato, seguiti dalla Turchia, che rappresenta solo il 4,3%.