Economia

Mercoledì 29 Giugno 2022

L’Italia investe nello sviluppo dell’olivicoltura in Pakistan

L’Italia investirà 1,5 milioni di euro nel progetto "Olive Culture" con l’obiettivo di sviluppare, innovare e promuovere l’olivicoltura in Pakistan.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

L'Ambasciatore d'Italia in Pakistan Andreas Ferrarese ha dichiarato che l'Italia sta investendo in un progetto del valore di 1,5 milioni di euro per la coltivazione, la crescita e la promozione dell’olivicoltura in Pakistan.

Secondo l’Associated Press of Pakistan, il progetto denominato "Olive Culture", sarà realizzato in 26 mesi dal CIHEAM di Bari (centro di formazione postuniversitaria, ricerca scientifica applicata e progettazione) in collaborazione con il Ministero italiano della Salute ed il Pakistan Oilseed Department.

Il progetto rappresenta un continuum con il lavoro svolto dall'Italia in passato, dato che la collaborazione tra Italia e Pakistan nel settore dell'olivicoltura non è certo una novità. L'assistenza tecnica italiana al Pakistan è iniziata 40 anni fa con programmi di ricerca adattativa atti a valutare la fattibilità di una coltivazione moderna in Pakistan (anni '80 e '90).

A ciò ha fatto seguito il lancio del primo significativo investimento nel settore olivicolo (2012-2015) attraverso il Pakistan Italian Debt Swap Agreement (PIDSA), che ha portato alla piantagione di 2000 ettari in terreni marginali e incolti.

Nel 2016, la coltivazione dell'olivo è stata introdotta nel programma per la riduzione della povertà sponsorizzato dal governo italiano e sviluppato dal Pakistan Poverty Alleviation Fund (PPAF), grazie al quale sono state create tre unità di estrazione dell'olio in partenariato pubblico-privato con le comunità di agricoltori.

Ferrarese ha evidenziato anche il contributo dell'Italia alla promozione dell'oliva e dell'olio d'oliva e della relativa catena del valore in Pakistan, affermando che il Pakistan ha un grande potenziale: "siamo felici di continuare con l'obiettivo di sviluppare una cultura olivicola sostenibile, moderna e ricca in Pakistan".

Attualmente i due Paesi hanno una bilancia commerciale in equilibrio, le esportazioni complessive del Pakistan verso l'Italia ammontano a 763 milioni di dollari, mentre le importazioni complessive dal Paese ammontano a 754 milioni di dollari.

L'obiettivo non è solo quello di fornire olio di qualità al popolo pakistano, ma anche di contribuire a ridurre la spesa per le importazioni del Paese.

Il coordinatore del progetto, Marco Marchetti del CIHEAM Bari ha affermato che l'Italia svolgerà un ruolo importante nella coltivazione e nella lavorazione delle olive in Pakistan.

Secondo Marchetti è necessario lavorare di più sulla filiera olivicola ed in particolare in Pakistan sono necessarie:
  • risorse umane qualificate, 
  • assistenza tecnica, 
  • standard di qualità e sicurezza, 
  • laboratori di riferimento per la certificazione dell'olio,
  • laboratori fitosanitari per creare una catena di valore completa di alimenti gustosi, sicuri e altamente nutrienti che migliorano notevolmente la salute.

Secondo Marchetti, l'olivo contribuisce a mitigare l'impatto del cambiamento climatico in quanto contrasta l'erosione del suolo e non necessita di grande apporti di acqua, inducendo una bassa impronta di carbonio.

Il consumo di olio alimentare in Pakistan è di 4,5 milioni di tonnellate, è necessario ridurre i costi della supply chain attraverso l'acquisizione e l’utilizzo di tecnologie. Migliorando i costi di produzione, gli agricoltori locali potranno avere l'opportunità di vendere l'olio d'oliva sul mercato ad un buon prezzo.

Si tratta di vantaggi a valore aggiunto per raggiungere i risultati desiderati nel settore olivicolo in Pakistan, un Paese che ha il potenziale per diventare leader mondiale nella produzione di olive.