Economia

Mercoledì 20 Marzo 2024

Olio EVO a 9 euro: il 45% degli italiani opta per oli di semi più economici

L’impennata dei prezzi dell’olio EVO ha spinto i consumatori a cambiare abitudini di acquisto. Il prezzo adeguato? 7 euro.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Secondo un'indagine condotta dall'Istituto Piepoli, il prezzo dell'olio extravergine di oliva in Italia ha raggiunto la cifra considerevole di 9 euro a bottiglia. Questo aumento significativo ha portato a un cambiamento nel comportamento di acquisto, il 31% degli intervistati ha dichiarato di aver cambiato le sue abitudini di acquisto da quando l’olio EVO è passato da 4 a 9 euro a bottiglia. Tuttavia il 64% degli italiani nonostante l’incremento considerevole dichiara di non rinunciare alla qualità e alla salubrità dell’olio extravergine di oliva.

Il 47% degli intervistati ha dichiarato di aver ridotto i consumi del 30%, mentre il 40% ha affermato di averli dimezzati a seguito dell'incremento del prezzo da 4 a 9 euro a bottiglia. Inoltre, il 45% del campione ha ammesso di aver modificato le proprie abitudini culinarie, optando per oli di semi più economici, sia per cucinare che per condire.

I consumatori, sono consapevoli che il prezzo dell’olio EVO difficilmente tornerà ai livelli precedenti, ai 3 o 4 euro a bottiglia in offerta degli anni passati. La metà degli utenti intervistati (49%) ritiene che il prezzo adeguato per una buona bottiglia di extravergine made in Italy sia di 7 euro a bottiglia, il 26% indica che il prezzo corretto dovrebbe raggiungere i 10 euro. Solo una minoranza (18%) ritiene che il prezzo debba ritornare alla soglia di 5 euro.

Sara Merigo, direttrice dell'Istituto Piepoli, ha sottolineato che questa fuga dall'olio d'oliva potrebbe avere conseguenze a lungo termine sul settore, affermando che "l'olio d'oliva è sempre stato un prodotto ampiamente consumato dai cittadini e la sua riduzione avrà un impatto duraturo".

Tuttavia, i produttori hanno reagito a queste dichiarazioni evidenziando una discrepanza nei dati. Zefferino Monini, amministratore delegato dell’azienda omonima, ha commentato che «Quelle delle indagini a campione sono risposte istintive, che tengono conto degli umori. I dati Nielsen, che tracciano gli acquisti reali, mostrano sì un calo, ma più contenuto”. Monini ha citato i dati Nielsen che indicano un calo delle vendite di olio extravergine di oliva nella grande distribuzione dell'9,5% nel 2023 e del 7,8% nei primi due mesi del 2024.

Inoltre Monini ha evidenziato che i prezzi sono saliti “quando si è iniziato a capire che la campagna olivicola stava andando, per il futuro, molto dipenderà da come andrà il prossimo raccolto. La primavera sembra promettere bene, quanto a piogge. Se tutto procederà senza intoppi, e la prossima campagna olivicola sarà soddisfacente non solo in Italia, possiamo aspettarci un abbassamento dei prezzi nel 2025 intorno ai 6 euro a bottiglia».

Nonostante l'aumento dei prezzi, alcuni operatori evidenziano un crescente apprezzamento per la qualità e la tracciabilità dell'olio extravergine d'oliva italiano. David Granieri, presidente di Unaprol, ha dichiarato che "il consumo di olio extravergine di oliva italiano è cresciuto del 3% nonostante l'incremento dei prezzi nel 2024".

Anche per Chiara Coricelli, CEO di Pietro Coricelli Spa, gli acquisti di olio extravergine 100% italiano sembrano in crescita. "I consumatori trovandosi di fronte a un aumento dei prezzi dell'olio, preferiscono investire in un prodotto di provenienza italiana". Questo trend è positivo per l'intera filiera: "Con un prezzo di 3 euro a bottiglia siamo arrivati a una sottovalutazione dell'extravergine. Questi prezzi erano insostenibili per garantire una retribuzione adeguata per tutti gli attori della filiera".

Pochi giorni prima della pubblicazione dell'indagine, Andrea Carrassi, direttore generale di Assitol, aveva avvertito che "Questo è il momento storico giusto per trasmettere un messaggio al consumatore: l'olio extravergine di oliva ha un valore ben preciso e quindi deve essere pagato in modo equo, proprio come è successo per il vino".

In sostanza, nonostante i dati mostrino una flessione delle vendite di olio EVO ed un mutamento delle abitudini di acquisto degli italiani, i produttori rimangono ottimisti sul futuro, auspicando una stabilizzazione dei prezzi e una maggiore valorizzazione dell'olio extravergine d'oliva italiano sul mercato domestico ed internazionale.