Economia

Mercoledì 28 Dicembre 2022

Nuova PAC: 307 miliardi di finanziamenti a partire dal 1° gennaio 2023

Una PAC maggiormente rivolta a tutela ambientale e responsabilità sociale, per la prima volta i pagamenti saranno legati al rispetto di standard sociali e lavorativi dell'UE.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) dell'Unione Europea entrerà in vigore il 1° gennaio 2023 dopo che la Commissione Europea ha approvato i 28 piani strategici, uno per ogni Stato membro e due per il Belgio.

Con un totale di 264 miliardi di euro di finanziamenti europei, la nuova PAC aiuterà gli agricoltori europei nella transizione verso un settore agricolo sostenibile e resiliente e contribuirà a preservare la vitalità e la diversità delle aree rurali. Il cofinanziamento e i finanziamenti nazionali complementari porteranno il fondo pubblico totale per gli agricoltori e le comunità rurali a 307 miliardi di euro per il periodo 2023-2027.

Circa 20 miliardi di euro di sostegno al reddito di base saranno distribuiti ogni anno agli agricoltori, a condizione che questi ultimi applichino norme di base rafforzate per le buone condizioni agricole e ambientali (BCAA), che dovrebbero coprire circa il 90% delle aziende agricole dell'UE.

Da parte loro, le piccole e medie aziende agricole di 25 Paesi dell'UE riceveranno un maggiore sostegno al reddito grazie a un pagamento ridistributivo pari al 10,6% di tutti i pagamenti diretti e che ammonta a 4 miliardi di euro all'anno, 2,5 volte in più rispetto ai pagamenti ridistributivi previsti dall'attuale PAC (2014-20) applicati solo da dieci Stati membri.

Per aiutare gli agricoltori a far fronte alle crisi, il 15% delle aziende agricole dell'UE riceverà un sostegno per la sottoscrizione di premi assicurativi e la partecipazione a fondi di mutualizzazione o ad altri strumenti di gestione del rischio.

Una PAC più “green”

Quasi 98 miliardi di euro, pari al 32% dei finanziamenti totali della PAC (finanziamenti e cofinanziamenti dell'UE), saranno utilizzati per generare benefici per il clima, l'acqua, il suolo, l'aria, la biodiversità e il benessere degli animali e per incoraggiare pratiche che vadano oltre la condizionalità obbligatoria.

Le misure individuate incentiveranno:
  • lo stoccaggio il carbonio nel suolo e nella biomassa;
  • la riduzione delle emissioni di gas serra;
  • la conversione del 35% della superficie agricola europea attraverso pratiche di gestione appropriate, come la gestione estensiva dei pascoli, la coltivazione di leguminose e colture intercalari, la fertilizzazione organica o l'agroforestazione;
  • la rotazione delle colture, prevista su circa l'85% dei terreni coltivabili che ricevono il sostegno della PAC dell'UE, ciò contribuirà a interrompere i cicli dei parassiti e delle malattie, riducendo così l'uso dei pesticidi e i rischi ad essi associati;
  • la gestione integrata dei parassiti, oltre il 26% dei terreni agricoli dell'UE riceverà un sostegno per implementare metodi non chimici di controllo dei parassiti o agricoltura di precisione.

Una PAC più sociale

Per la prima volta, i pagamenti della PAC saranno legati al rispetto di alcuni standard sociali e lavorativi dell'UE e i beneficiari saranno incentivati a migliorare le condizioni di lavoro nelle aziende agricole.

I piani sosterranno gli investimenti per rendere più attraente vivere e lavorare nelle aree rurali, con l'obiettivo di creare almeno 400.000 posti di lavoro. Saranno sostenuti anche gli investimenti in tecnologie e servizi digitali per ottimizzare l'efficienza delle risorse.

In totale, 8,5 miliardi di euro di spesa pubblica aiuteranno i giovani agricoltori ad avviare, investire e mantenere la loro attività durante i primi anni. Nel periodo dal 2023 al 2027, si prevede che un totale di 377.000 nuovi giovani agricoltori si insedieranno come agricoltori a tempo pieno.

Lo sviluppo locale è incentivato anche dal 7,7% del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) dedicato alle strategie di sviluppo locale partecipativo (il cosiddetto approccio LEADER), pari a 5 miliardi di euro. Una volta attuate, queste strategie dovrebbero coprire il 65% della popolazione rurale europea.