L’olio EVO sta prendendo piede nell'industria del turismo e dell'ospitalità, ispirando percorsi innovativi per lo sviluppo del turismo locale e la diversificazione delle destinazioni, soprattutto nelle aree rurali. Esiste una consapevolezza generale sull'urgente
necessità di innovazione e qualificazione del settore dell'olio d'oliva.
Anche se la preoccupazione di preservare gli oliveti tradizionali del Mediterraneo risale agli anni sessanta, quando furono fondate associazioni nazionali (Olearum in Spagna) e internazionali (International Olive Council - IOC) con questo obiettivo specifico,
è solo recentemente che c'è stata una preoccupazione comune europea per la conservazione del grande valore del settore dell'olio d'oliva e del ricco patrimonio culturale che lo circonda.
Oggi, il settore si trova a un crocevia cruciale, in lotta tra l'impulso della globalizzazione e la necessità di mantenere le tecniche di produzione tradizionali ed i prodotti di alta qualità.
C’è una evidente tendenza verso la protezione dell'ampio patrimonio culturale dell'olio d'oliva attraverso una serie di iniziative private e istituzionali (ad esempio in Italia, l’Associazione Nazionale Città dell'Olio o l’Accademia Nazionale dell'Olivo
e dell'Olio), intraprese con l'obiettivo di far emergere l'importanza
della promozione e della cultura come un prezioso meccanismo di sostegno alla redditività duratura delle economie legate all’olio d’oliva e delle comunità euro-mediterranee.
Dal punto di vista del turismo, va detto che anche se si può rilevare un crescente interesse per le proposte basate sull'olio d'oliva, c'è ancora molto lavoro da fare per legare l'olivicoltura al turismo. Secondo i risultati
della ricerca “Olive oil tourism in the euro-mediterranean area” dell’Università dell’Extremadura, in Europa esistono poche iniziative direttamente incentrate sul perseguimento di nuovi sistemi turistici incentrati sui prodotti oleari.
L'iniziativa con maggiore visibilità internazionale è quella proposta dalla Grecia: “La Rotta dell'Olivo” (Routes of the Olive tree) che rappresenta un importante punto di partenza. Si tratta di un itinerario interculturale sui temi dell'ulivo
e del Mediterraneo che attraversa diversi paesi, facendo da ponte culturale tra la Grecia e gli altri paesi euro-mediterranei con un'identità olivicola.
È inoltre un primo tentativo di unire alcuni dei paesi olivicoli euro-mediterranei che condividono temi e problemi comuni per quanto riguarda lo sviluppo turistico delle loro zone rurali.
L'oleoturismo può essere un impulso adeguato per queste regioni, in grado di fornire diversi vantaggi:
- diversificazione economica
- offerte uniche ed esperienziali
- conservazione sociale e culturale
- chiaro posizionamento competitivo nel mercato globale del turismo
- proposte turistiche legate ad un'identità autentica radicata e un'immagine di destinazione facilmente identificabile.
Oltre all'alto potenziale delle iniziative turistiche basate sull'olio d'oliva, il settore ha
molte sfide da affrontare per trasformare questa tendenza attuale in un'attività turistica solida e redditizia.
La ricerca “Olive oil tourism in the euro-mediterranean area” ne ha fatte emergere alcune:
- la mancanza di una cooperazione duratura tra gli attori coinvolti a livello transnazionale, vale a dire la presenza di legami solidi al di là del partenariato temporaneo in un progetto europeo;
- la mancanza di un marchio unificato e di azioni e strategie di promozione per le destinazioni turistiche euro-mediterranee specializzate nell'offerta e nei prodotti a base di olio d'oliva;
- la scarsa disponibilità di infrastrutture preparate per soddisfare lo specifico gruppo target di oleoturisti che richiedono frantoi aperti, esperienze ben confezionate a base di olio e itinerari ben disegnati;
- la mancanza di una rete permanente di iniziative intorno all'oleoturismo.
Spagna, Italia e Grecia sono i paesi più attivi nella promozione del turismo dell'olio d'oliva; tuttavia, ci sono molte altre regioni olivicole nell'area euro-mediterranea che, se collegate tra loro, possono dare vita a un cluster dinamico per
lo sviluppo turistico.
In conclusione, il turismo dell'olio d'oliva ha un grande potenziale nel bacino del Mediterraneo, ma per crescere e svilupparsi deve avere la capacità di:
- fare rete e cooperare
- armonizzare le peculiarità che esistono nel settore dell'olio d'oliva
- posizionare quest'area geografica nel mercato globale del turismo con una proposta innovativa, in linea con le aspettative dei turisti internazionali.