Sotto il microscopio della qualità
Il Ministero delle Politiche Agricole, rappresentato dal Ministro Francesco Lollobrigida, ha recentemente puntato i riflettori sulla filiera dell'olio extravergine di oliva Made in Italy. Questa filiera è caratterizzata da una marcata territorialità,
qualità e autenticità, elemento distintivo del marchio "Made in Italy".
L'attenzione si è focalizzata sulle sfide che questo settore affronta, con un forte impegno nel promuovere l'informazione trasparente al consumatore attraverso le etichette e difendendo il diritto delle persone a "essere informate, attraverso
etichette che rendano trasparente il processo produttivo e consentano una scelta consapevole", in contrapposizione a "etichettature che condizionano, come Nutriscore. Sono queste etichette che ci creano problemi, non quelle che raccontano il nostro
sistema produttivo", ha ribadito il Ministro.
Numeri e prospettive del settore
I dati presentati dall'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea), in occasione della conferenza promossa da Origin Italia dal titolo “Olio Extravergine d’Oliva: il fattore IG” presso il Ministero dell'Agricoltura a Roma, rivelano
l'importanza dell'Italia nel panorama mondiale dell'olio extravergine di oliva.
Il Paese si conferma come:
- principale consumatore con 456.000 tonnellate di consumo interno;
- al secondo posto come produttore con 290.000 tonnellate nel 2023 e come esportatore con 359.000 tonnellate nel 2022;
- vanta anche 42 Denominazioni di Origine Protetta (DOP) e 8 Indicazioni Geografiche Protette (IGP) per l'olio extravergine di oliva, confermando l'eccezionale diversità e territorialità della produzione italiana.
La ricchezza territoriale dell'EVO
Dai terrazzamenti liguri alle colline umbre, dalle piane pugliesi alle valli siciliane, l'olio extravergine d'oliva italiano si esprime attraverso oltre 500 varietà di olive. I 24 Consorzi di Tutela riconosciuti dal Ministero dell'Agricoltura
testimoniano l'impegno collettivo nel preservare e promuovere questo patrimonio. Un settore che coinvolge circa 23.500 operatori, rappresentando un tessuto economico fondamentale per il Paese.
Rilancio e prospettive future
Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia, ha sottolineato la necessità di adottare politiche di valorizzazione per la crescita della filiera DOP e IGP, in linea con altri settori di successo della Dop Economy. Il Ministro Lollobrigida ha enfatizzato
il lavoro svolto per contrastare il Nutriscore e le misure previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio del settore.
Dati economici e tendenze di mercato
Sebbene il volume delle vendite di olio extravergine di oliva sia diminuito nell'anno corrente, i dati di Ismea evidenziano:
- una crescita significativa del valore (+16%) e del prezzo medio (+30%);
- le importazioni sono calate del 23%;
- le esportazioni sono cresciute del 7% in valore.
I principali consumi si registrano in Europa, ma c'è un incremento anche nei Paesi Extra-UE, ciò indica un ampio spazio per la crescita del mercato, specialmente in aree dove la tradizione di consumo non è ancora radicata.
Visioni e interventi della filiera
L'incontro ha coinvolto attivamente la filiera italiana, con interventi delle associazioni di categoria come Unaprol e Unapol, e la partecipazione di vari Consorzi di Tutela. Gli interventi hanno sottolineato la necessità di politiche volte alla crescita della filiera e all'adozione di strumenti di sostegno come
i fondi dei nuovi PSR (Piani di Sviluppo Rurale), insieme alle misure legate all'Eco-Schema 3 della Politica Agricola Comune (PAC) e agli interventi settoriali.
L'olivicoltura italiana rappresenta un patrimonio di inestimabile valore, non solo economico ma anche culturale e territoriale. Il lavoro congiunto tra istituzioni, Consorzi di Tutela e operatori del settore appare come un'importante via per promuovere
la qualità, la trasparenza e la competitività dell'olio extravergine di oliva Made in Italy sul mercato globale.