L’Italia si prepara a rafforzare i controlli sull’autenticità dell’olio d’oliva con un Decreto del Ministero dell'Agricoltura, firmato il 18 settembre 2024, che introduce un obbligo di registrazione puntuale per le consegne di olive ai frantoi.
Questa misura, salutata con entusiasmo dai rappresentanti del settore, come Unaprol, mira a contrastare il crescente fenomeno delle frodi alimentari, che negli ultimi anni hanno colpito duramente il comparto olivicolo. La scarsità del prodotto, che ha aumentato il rischio di manipolazioni lungo la filiera,
è stata una delle motivazioni principali dietro l'introduzione della nuova normativa.
Secondo quanto previsto dal Decreto, i commercianti di olive dovranno registrare ogni consegna al frantoio entro sei ore dall’acquisto. Questa disposizione si applica a tutte le fasi della compravendita, dalla consegna delle olive dagli olivicoltori
ai commercianti fino a quella dai commercianti ai frantoi oleari.
Come specificato nell’allegato del Decreto, le nuove disposizioni riguardano tutte le transazioni tra olivicoltori, commercianti e frantoi e richiedono che data e ora della consegna vengano registrate scrupolosamente nel Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).
L’obbligo di tempestiva registrazione serve a prevenire possibili alterazioni e mistificazioni dell’origine delle olive e a rafforzare il controllo della filiera olivicola italiana, rinomata per la sua qualità e tracciabilità.
Il Presidente di Unaprol, David Granieri, ha accolto con soddisfazione la nuova normativa, definendola “Una novità fondamentale per la tutela della qualità e dell'origine dell'olio d’oliva italiano”. Granieri ha sottolineato come la misura rappresenti
un importante passo in avanti verso la trasparenza e la tracciabilità, due principi cardine per la tutela del consumatore e della filiera. “Unaprol ha sempre sostenuto la necessità di strumenti efficaci per contrastare le crescenti frodi nel settore,
causate anche dalla scarsità di prodotto in alcune annate,” ha dichiarato. “La registrazione obbligatoria delle consegne entro sei ore rappresenta un passo avanti decisivo verso una maggiore trasparenza e tracciabilità.”
Questa normativa, oltre a garantire che ogni singola partita di olive sia registrata tempestivamente, consente di monitorare l’intera catena di approvvigionamento, assicurando che nessun passaggio venga omesso o alterato. La tracciabilità del prodotto
assume una valenza cruciale in un settore che, negli ultimi anni, ha visto aumentare il numero di frodi e contraffazioni, soprattutto nelle annate in cui la produzione è stata compromessa da fattori climatici e da una disponibilità limitata di olive.
Il sistema SIAN, già utilizzato per altri tipi di registrazioni agricole, diventa quindi uno strumento fondamentale nella gestione e controllo della filiera olivicola. Ogni passaggio viene annotato in modo telematico, con la registrazione dei dati nel
sistema entro il limite stabilito. Inoltre, il Decreto prevede una specifica modalità di indicazione dell’orario e della data di consegna: ogni orario deve essere riportato in maniera arrotondata all’ora successiva, come indicato nel Decreto stesso.
Questa misura, secondo il Decreto ministeriale, rappresenta un sistema integrato di sorveglianza che garantisce non solo una tracciabilità immediata, ma anche una maggiore sicurezza per il consumatore. In particolare, la precisione nella registrazione
dei tempi di consegna permette di seguire con esattezza il percorso delle olive dalla raccolta alla trasformazione in olio, evitando il rischio di contaminazioni o di frodi alimentari.
Un altro aspetto importante, sottolineato da Granieri, è la necessità di istituire una “cabina di regia” che organizzi e coordini i controlli sugli operatori del settore. Questo meccanismo di vigilanza avrà il compito di assicurare che tutte le
parti coinvolte nella filiera rispettino scrupolosamente le nuove disposizioni. “È fondamentale garantire un'efficace applicazione delle nuove norme e sanzionare eventuali violazioni,” ha affermato il presidente di Unaprol. “Solo così potremo garantire
ai consumatori un prodotto di qualità e tutelare il lavoro degli olivicoltori italiani”.
La creazione di una cabina di regia consentirà di monitorare l’intera filiera con maggiore precisione, rendendo possibile un intervento rapido in caso di anomalie. La sorveglianza centralizzata non solo garantirà che gli operatori rispettino le nuove
disposizioni ma contribuirà anche a preservare la reputazione dell’olio d’oliva italiano come prodotto di eccellenza, riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.
Unaprol auspica che questo sistema possa presto diventare uno standard europeo. Secondo Granieri, estendere le stesse modalità di registrazione a livello continentale rappresenterebbe una tutela ancora più ampia per i produttori italiani e per
l’intero mercato dell’olio d’oliva europeo. “Il sistema SIAN rappresenta uno strumento indispensabile per tutelare le nostre eccellenze e l’origine dell’olio extra vergine di oliva italiano,” ha spiegato il presidente di Unaprol, “e auspichiamo che
tale strumento possa essere adottato ed esteso a livello europeo.”
L’adozione di questa normativa a livello comunitario rappresenterebbe un importante strumento di tutela per i consumatori, che potrebbero fare affidamento su un sistema di tracciabilità trasparente e uniforme. La standardizzazione dei controlli e delle
modalità di registrazione su scala europea potrebbe infatti consolidare l’immagine dell’olio d’oliva come prodotto di alta qualità, supportato da un controllo meticoloso e da una filiera certificata.
Il Decreto ministeriale sulla registrazione obbligatoria delle consegne di olive è una misura concreta per proteggere il mercato dell’olio d’oliva italiano dalle frodi e per garantire una maggiore trasparenza nella filiera. La normativa rappresenta un modello che potrebbe servire da ispirazione per altri Paesi europei,
grazie al suo impegno nella tutela della qualità e della provenienza del prodotto. In un contesto economico e climatico che ha messo a dura prova il comparto olivicolo, queste misure di controllo rappresentano una solida base per preservare e valorizzare
uno dei prodotti più simbolici della tradizione agroalimentare italiana.