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Giovedì 19 Settembre 2024

Olio d'oliva, 4 nuove scoperte: ben oltre l’uso alimentare

L'olio d'oliva non è solo il re della cucina mediterranea: 4 nuove ricerche evidenziano scoperte e utilizzi innovativi e sorprendenti.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

L’olio d’oliva, spesso definito "oro verde", è da sempre un elemento fondamentale della dieta mediterranea e un simbolo di salute e benessere. Ricco di antiossidanti e acidi grassi monoinsaturi, ha guadagnato un posto d’onore sulle tavole di tutto il mondo. Tuttavia, recenti studi stanno ampliando gli orizzonti di utilizzo di questo prodotto, dimostrando che il suo potenziale va ben oltre la cucina

Quattro ricerche pubblicate di recente dall'American Chemical Society (ACS - organizzazione non-profit istituita dal Congresso degli Stati Uniti) evidenziano usi innovativi e sorprendenti dell’olio d’oliva, in ambiti come l'industria, la cosmetica e la lotta contro le adulterazioni. In questo articolo, esplorerò queste nuove scoperte e il loro impatto futuro.

1 - Olio d'oliva nell'industria petrolifera: un contributo alla sostenibilità

Un team di ricercatori ha scoperto un modo rivoluzionario di riutilizzare gli scarti dell'estrazione dell'olio d'oliva per migliorare il processo di perforazione dei pozzi petroliferi. Solitamente, dopo che un pozzo è stato perforato, il foro viene rinforzato con cementi speciali capaci di resistere alle alte temperature e pressioni tipiche di questi ambienti estremi. La ricerca ha dimostrato che l'integrazione di materiali derivati dagli scarti dell'oliva ha migliorato la resistenza, la durabilità e la capacità del cemento di resistere alla permeabilità, senza modificare la sua viscosità.

In altre parole, gli scarti delle olive, opportunamente trattati, hanno potenziato le prestazioni del cemento utilizzato nei pozzi, riducendo la necessità degli additivi chimici che vengono tradizionalmente impiegati. Questo non solo rappresenta un passo avanti nella sostenibilità industriale, ma dimostra anche un modo intelligente di riutilizzare un sottoprodotto dell'industria alimentare, riducendo così gli sprechi e promuovendo l'economia circolare.

2 - Molecole anti-invecchiamento nelle olive: la cosmetica del futuro

Un’altra scoperta ha identificato un composto presente nelle foglie dell’olivo e nelle olive che potrebbe rallentare l'invecchiamento della pelle. Questo lipofenolo, chiamato homovanillyl oleate (HvOle), si è dimostrato efficace nel ridurre lo stress ossidativo nelle cellule della pelle umana, aprendo così la strada a potenziali applicazioni nel settore della cosmetica anti-invecchiamento.

Il lavoro dei ricercatori ha dimostrato che il HvOle può essere particolarmente utile nel ridurre i danni causati dai radicali liberi e dall’ossidazione cellulare, due processi strettamente collegati all'invecchiamento cutaneo. In futuro, questo composto potrebbe essere utilizzato come ingrediente chiave in trattamenti anti-età, offrendo una soluzione naturale ed efficace per mantenere la pelle giovane e sana.

3 - Autenticità dell'olio d'oliva: una nuova arma contro le adulterazioni

L’olio d’oliva è un prodotto prezioso, spesso soggetto a frodi alimentari che ne compromettono la qualità e la reputazione. Adulterazioni come la miscelazione con oli vegetali di scarsa qualità e più economici sono purtroppo comuni, ma possono essere difficili da rilevare. Un team di scienziati ha sviluppato un sensore a base di DNA in grado di identificare visivamente le adulterazioni dell'olio d'oliva, distinguendo l’olio puro da quello miscelato con altri oli vegetali come mais, soia, girasole e sesamo.

Questo sensore rappresenta una svolta nel controllo qualità dell’olio d’oliva. La tecnologia utilizza nanoparticelle per identificare con precisione i diversi tipi di olio presenti in una miscela, rendendo il processo visibile ad occhio nudo. Con questa innovazione, i produttori e i consumatori possono proteggersi meglio dalle frodi, garantendo che l'olio acquistato sia davvero autentico e di alta qualità.

4 - Prevenire i danni della cimice asiatica

L’olio d’oliva non è immune agli attacchi di parassiti. Un recente studio ha evidenziato e dimostrato che la cimice asiatica (Halyomorpha halys) può compromettere seriamente la qualità dell'olio prodotto. I ricercatori hanno scoperto che questo insetto, originario dell’Asia ma ormai diffuso in molte parti del mondo (compresa l’Italia), quando attacca le olive e se ne nutre trasferisce un odore sgradevole ai frutti, influenzando negativamente il gusto dell'olio.

Gli esperimenti hanno analizzato l’olio ottenuto da due varietà di olive, Dritta e Leccino, infestate dalle cimici, e hanno rilevato una riduzione significativa dei composti aromatici positivi e un aumento delle percezioni sensoriali negative, come il sapore di muffa. Questo studio sottolinea l’importanza di controllare le infestazioni per preservare la qualità dell’olio d’oliva e mantenere intatti i suoi benefici per la salute e il palato.

Dall’industria petrolifera alla cosmetica, passando per il miglioramento della qualità e dell’autenticità del prodotto, l’olio d’oliva continua a stupire e a trovare nuovi utilizzi. Grazie all’impegno dei ricercatori, possiamo immaginare un futuro in cui questo prodotto sarà sempre più al centro di innovazioni sostenibili e applicazioni salutistiche. Tuttavia, come evidenziato dalle recenti problematiche legate alla cimice asiatica, la protezione delle colture rimane cruciale per garantire che l’olio d’oliva mantenga il suo elevato standard di qualità.