Il mercato dell'olio d'oliva nell'Unione Europea ha affrontato una serie di sfide durante la stagione agricola 2022/2023, che hanno avuto un impatto significativo sulla produzione, i prezzi e il consumo.
Durante la primavera di quest'anno, gli olivicoltori italiani ed europei hanno dovuto fare i conti con condizioni climatiche difficili, che hanno portato a una riduzione delle proiezioni di resa e della qualità di diversi prodotti agricoli, tra
cui le olive. Questo ha innescato un'impennata dei costi produttivi, che sono rimasti al di sopra della media di lungo periodo. Tuttavia, c'è una nota positiva: i fertilizzanti sono diventati più accessibili grazie al calo dei prezzi
del gas naturale.
Inflazione
Nonostante questi segnali di miglioramento, l'incertezza macroeconomica nell'UE continua a presentare sfide. L'inflazione nell'area dell'euro è proiettata raggiungere il 5,4% nel 2023, con l'inflazione alimentare che contribuisce al 39% dell'aumento
totale dei prezzi al consumo. Questa inflazione continua a influenzare le decisioni di acquisto dei consumatori, favorendo marchi al dettaglio e prodotti più economici all'interno e all'esterno della stessa categoria.
Incremento sostenuto dei prezzi
L'olio d'oliva ha subito una diminuzione della produzione nella stagione 2022/2023 rispetto all'anno precedente. La minore disponibilità ha sostenuto i prezzi, portandoli a livelli record. A metà luglio, i prezzi alla produzione dell'olio extravergine di oliva variavano da 600 euro/100 kg in Grecia a 720 euro/100 kg in Italia.
In particolare, in Spagna, i prezzi sono aumentati in modo significativo rispetto alla media quinquennale, con un incremento del 133% (+365 euro) per raggiungere circa 640 euro/100 kg.
Calo dei consumi
Questa tendenza al rialzo dei prezzi ha avuto un impatto negativo sul consumo di olio d’oliva nell'UE, soprattutto nei principali Paesi produttori. Le proiezioni della Commissione indicano un calo del consumo nell'UE del 16% su base annua, rispetto
alle previsioni della primavera 2023.
Import
Le importazioni dell'UE non stanno crescendo come previsto, nonostante le aspettative legate al buon raccolto in Turchia e all'attrattiva del mercato a causa dei prezzi elevati. Si prevede che raggiungeranno circa 170.000 tonnellate, 30.000 tonnellate in meno rispetto alle stime precedenti.
Export
D'altro canto, le esportazioni dell'UE potrebbero essere leggermente superiori alle previsioni precedenti, con un aumento stimato di 20.000 tonnellate. Alcuni operatori potrebbero infatti sostituire parte del consumo dell'UE con esportazioni a
prezzi più elevati. Nonostante ciò, la situazione rimane incerta, e la CE avverte che è prematuro fare previsioni sull'andamento futuro dei prezzi o della domanda, date le variabili del raccolto futuro.
Sostegni finanziari UE
Come ho descritto in un recente articolo, per sostenere gli agricoltori dell'UE durante questo periodo di sfide, la Commissione europea ha adottato un
pacchetto di sostegno straordinario di 330 milioni di euro,
destinato a vari Paesi membri. Oltre a questo, c'è un aiuto separato di 100 milioni di euro per i Paesi dell'Europa orientale. Questo sostegno finanziario aggiuntivo e altre misure, come pagamenti anticipati più elevati,
dovrebbero aiutare gli agricoltori a far fronte agli eventi meteorologici avversi e alle difficoltà economiche.
Mentre l'olio d'oliva nell'UE affronta sfide significative, il settore olivicolo guarda all'orizzonte speranzoso di tempi migliori. Gli olivicoltori stanno affrontando un contesto complesso, ma con il sostegno della UE e i primi segnali di miglioramento
dei mercati, c'è una possibilità di ripresa e di adattamento alle nuove dinamiche economiche e ambientali.