Appena un anno fa, il Governo turco vietò l’esportazione di olio d'oliva sfuso a causa dell'incertezza causata dalla pandemia di Covid-19.
Recentemente il Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste del Paese ha nuovamente vietato le esportazioni di alcuni prodotti agricoli, tra cui l’olio d'oliva per diverse ragioni:
- garantire il consumo interno, a causa della sua forte dipendenza dai prodotti alimentari provenienti dall'Ucraina e dalla Russia,
- stabilizzare il mercato,
- evitare possibili carenze di mercato,
- scongiurare l’aumento dell’inflazione.
Tuttavia l'olio d'oliva confezionato è stato escluso, il divieto riguarda l'olio d'oliva sfuso e gli oli vegetali come l'olio di girasole, colza, soia, senape e semi di cotone.
In risposta a questa misura, l'Associazione degli esportatori di olio d'oliva dell'Egeo (EZZIB) ha espresso la sua insoddisfazione e ha chiesto la ripresa delle esportazioni. Come spiegano in un comunicato, "consideriamo che il divieto di esportare
olio d'oliva in contenitori maggiori di 5kg da parte del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, senza consultare il settore è estremamente scorretto e chiediamo che questo divieto sia annullato al più presto".
La Turchia è al sesto posto nel mondo in termini di superficie coltivata con 798.134 ettari, al quinto in termini di produzione di olio d'oliva ed al terzo in termini di produzione di olive da tavola. Il fatturato del settore è di 1.145,94
milioni di euro.
L'olio d'oliva rappresenta il 72,6% della produzione totale, le olive da tavola rappresentano il 27,4%.
La coltivazione tradizionale (73,5%) è predominante, seguita dalla coltivazione intensiva (17,9%) da quella superintensiva con l'8,6%.
Il Paese produce 227.170 tonnellate di olio d'oliva, di cui 53.670 tonnellate sono esportate in altri paesi. Del totale dell'olio prodotto, il 68% è di qualità superiore (vergine o extravergine), il restante 32% è di qualità inferiore (olio di
oliva lampante). Produce anche 429.000 tonnellate di olive da tavola, di cui 82.330 tonnellate vengono esportate.