In Marocco per la campagna 2021/22 si stima un raccolto record di 200.000 tonnellate di olio d'oliva, un aumento del 20% (40.000 tonnellate) rispetto al 2021, secondo i dati provvisori del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI).
Il risultato supererebbe di gran lunga le 160.000 tonnellate della campagna 2020/21 e le 145.000 tonnellate della campagna 2019/2020.
Secondo la Fédération Interprofessionnelle Marocaine de l'Olive (Interprolive), la crescita del 20% prevista per l'attuale campagna rispetto a quella precedente è dovuta alla costante espansione dell'olivicoltura fruttifera.
Sempre secondo le stime di Interprolive, il Paese nordafricano è passato da circa 800.000 ettari di oliveti del 2010 a 1,2 milioni di ettari nella stagione in corso.
Il Marocco sta rapidamente diventando uno dei maggiori produttori di olio d'oliva al di fuori dell'Unione Europea, assieme a Turchia e Tunisia, che hanno prodotto rispettivamente 227.500 e 240.000 tonnellate, secondo il COI.
La produzione di olio d'oliva è un importante settore in Marocco, l'industria impiega 380.000 lavoratori e detiene una quota del 19% del mercato interno dell'olio commestibile.
"La filiera dell'olio d'oliva ha beneficiato di importanti misure nell'ambito della strategia Maroc Vert", ha affermato il direttore di Interprolive Mohamed Khannoufi. “Maroc Vert” (Marocco Verde) è un piano di sviluppo agricolo pluriennale di ampio respiro
varato dal governo. Tra i suoi obiettivi c'è il sostegno alle attività agricole, come l'olivicoltura.
Il ritmo di sviluppo dell'olivicoltura sta rapidamente portando il Paese ad essere uno dei più importanti produttori mondiali, i dati del COI mostrano come la produzione del Marocco sia aumentata costantemente negli ultimi due decenni. È passata
da una media di 75.000 tonnellate tra il 2001 e il 2010 a 133.000 tonnellate nel decennio successivo. Negli ultimi quattro anni, il Marocco ha prodotto una media di 176.000 tonnellate all'anno.
Oggi l'olivo in Marocco rappresenta il 65% delle specie arboree del Paese, molti oliveti in Marocco si trovano a 600-800 metri sul livello del mare. Il clima del Paese è tipicamente caldo e secco, il che mette a dura prova la produzione, oltre l'80% degli
oliveti marocchini è irrigato. La principale varietà coltivata nel Paese è la Picholine marocchina, una cultivar ben adattata alle condizioni climatiche e al terreno del Marocco.
La Commissione europea ha stimato che quest’anno nei Paesi extra-UE la produzione di olio a livello mondiale si è ampiamente ripresa dopo la flessione dovuta alla pandemia. Lo dimostrano le crescite non solo del Marocco ma anche della Tunisia (+70%),
mentre la produzione della Turchia è rimasta stabile.
Tuttavia secondo l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura (FAO), l'industria dell'olio d'oliva del Marocco ha ancora molta strada da fare. Nonostante il Paese abbia dimostrato di avere il potenziale per diventare
un produttore mondiale di olio d'oliva, manca una cultura del prodotto da parte dei consumatori. Secondo i dati di un sondaggio, solo il 4% della popolazione conosce la differenza tra olio extravergine di oliva e oli non vergini.