Economia

Mercoledì 29 Marzo 2023

Utilizzo di droni nell’olivicoltura: sono il futuro?

Applicazione di prodotti fitosanitari e monitoraggio delle colture, in atto le sperimentazioni in Italia.

di Isabella Lanaro

Scheda tecnica

I droni agricoli stanno rivoluzionando l'agricoltura di precisione. Grazie alle loro tecnologie, possono individuare esattamente dove, come e quando intervenire nella gestione della produzione, monitorare le colture, svolgere indagini sulla salute del suolo e lottare contro batteri responsabili di infezioni gravi. Ma l’applicazione di questa tecnologia in Italia è ancora lontana. 

Perché utilizzare i droni in agricoltura?

I droni in commercio oggi sono in grado di trasportare agrofarmaci, sementi, fertilizzanti, diffusori di feromoni, insetti e qualunque altro mezzo tecnico sia disponibile in agricoltura. Anche il monitoraggio è una fase in cui la tecnologia è arrivata a dare un contributo essenziale: i droni dotati di sensori, sistemi GPS e apparecchiature di telerilevamento sono in grado di valutare lo stato di salute della pianta in modo da consentire all’agricoltore di comprendere dove è necessario intervenire

Le sperimentazioni in Italia

In Italia ad oggi l’ostacolo principale all’utilizzo dei droni nell’agricoltura è rappresentato dalla normativa: l’impiego dei droni per l’applicazione di prodotti fitosanitari è vietato per legge e questo ne sta impedendo lo sviluppo nel settore agricolo. Il divieto prevede solamente limitate e circostanziate deroghe, rilasciate dalle Regioni o dalle Province autonome. Tuttavia, sono concesse le sperimentazioni sul campo che attualmente stanno già avendo luogo in diverse zone d’Italia. 

In Toscana, per aumentare la produttività degli oliveti, è in corso la sperimentazione dei droni impollinatori. Questa tecnologia è in grado di spargere il polline sulle piante durante la fioritura, garantendone una maggiore produttività. Il processo prevede due fasi: la raccolta del polline con un aspiratore effettuata dall’agricoltore e la successiva diffusione del drone che avviene in pochi minuti l’ettaro. L’auspicio è che la crescente domanda di olio extravergine d’oliva toscano possa trovare risposta grazie all’utilizzo di questa tecnologia. 

La regione Lombardia, invece, ha sviluppato un piano che prevede l’utilizzo del drone per la distribuzione di prodotti fitosanitari a protezione degli oliveti. L’impiego di questa tecnologia è volto a combattere la mosca dell’olivo tramite esche insetticide autorizzate. La precisione dell’applicazione sarà garantita dal drone, in grado di seguire con esattezza la mappatura del terreno effettuata dal tecnico.

Nel frattempo, qualcosa si muove in previsione di in un futuro via libera. Coldiretti di Cuneo ha da poco aperto le iscrizioni al corso per diventare pilota di droni. L’inizio del corso, in collaborazione con Eurodrone Flight Systems, è in programma nella seconda metà di aprile e mira a formare operatori che saranno, in futuro, in grado di utilizzare droni in campo agricolo. “È il primo passo concreto per dare forma a quell’auspicata agricoltura di precisione” ha commentato Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.