Estesa lungo 10 ettari di terreno a Villacidro, nella provincia del Sud Sardegna, Agricola Angelo Mocci è una giovane azienda a conduzione familiare che produce ed imbottiglia olio Evo sardo da soli tre anni.
Una volta ereditati i terreni di famiglia, il titolare Angelo Mocci, ha cercato di “rendere l’azienda più professionale e competitiva, installando un laboratorio di stoccaggio e puntando sulla qualità”.
Cosa vi ha spinti ad ufficializzare la produzione dei terreni di famiglia?
Io ho sempre avuto una passione per l’olio extravergine di oliva e per gli oliveti, e ho deciso di fare di questa passione il mio lavoro.
Ad Agricola Mocci seguiamo tutti gli aspetti, dalla concimazione alle potature, tranne il processo di frangitura che affidiamo ad un frantoio locale, a 10 minuti dagli oliveti. Sarebbe interessante avere un frantoio aziendale, ma l’azienda è piccola e
per il momento l’acquisto del macchinario non rientra nei piani del prossimo futuro.
Quali sono gli elementi identitari di Azienda Agricola Angelo Mocci?
Sicuramente il fatto di prenderci cura delle nostre olive tutto l’anno ci distingue da chi si limita ad acquistare partite di olive da frangere e immettere sul mercato come prodotto finito.
Inoltre, oltre a coltivare la Bosana, tipica cultivar Sarda, abbiamo iniziato a produrre il monocultivar Nera di Villacidro: un olio leggero ed equilibrato che sta riscontrando il plauso della clientela.
Infine, tutti i nostri metodi di coltivazione si potrebbero definire biologici, anche se non possediamo la certificazione ufficiale.
Quali sono le caratteristiche principali del vostro territorio?
La maggior parte dei nostri oliveti si trova a Villacidro, zona storicamente vocata per l’olivicoltura.
Come la maggior parte dei produttori di quest’area, anche noi dedichiamo il 90% della nostra produzione alla cultivar Bosana, perché il terreno argilloso e poco irriguo è particolarmente adatto a questa varietà; per quanto queste caratteristiche rendano
la coltivazione difficile, sono elementi che regalano un olio Evo buono, ricco di polifenoli e di note olfattive.
Vorremmo anche installare un nuovo impianto di Nera di Villacidro a 300-400 metri sul livello del mare, in un’area montuosa nella quale possediamo 2 ettari di territorio libero e, per il momento, inutilizzato. Si tratta di una zona particolare perché
l’oliveto verrebbe letteralmente piantato in mezzo al bosco.
Per la campagna precedente erano previsti forti cali produttivi. Quali sono le considerazioni sulle rese e sulla qualità del vostro raccolto?
Coltivando due varietà, abbiamo un margine maggiore: anche nel caso in cui una cultivar non renda come ci saremmo aspettati, c’è sempre l’altra a cui possiamo dedicarci.
Quest’anno non abbiamo avuto il problema della mosca olearia, grazie alle temperature che sono arrivate fino ai 40 gradi e questo si è tradotto in un olio di ottima qualità.
Per quanto l’azienda sia giovane, siamo anche riusciti ad esportare una piccola percentuale del nostro prodotto in Svizzera e abbiamo avviato delle collaborazioni in Serbia e in Francia, dopo la partecipazione a Olio Capitale che ci ha fornito contatti
con alcuni buyer.