Mercato Italia

Giovedì 11 Agosto 2022

"Carta dell'Olio", perchè valorizzarla?

La "Carta dell'Olio", soluzione efficace per valorizzare il prodotto, migliorare l’esperienza del cliente e aiutarlo a conoscere le caratteristiche di questo alimento.

di Claudio Vignoli

Scheda tecnica

All’ultima edizione del Pizza Village di Napoli, la kermesse che si è svolta a fine giugno scorso, dedicata al piatto simbolo della città partenopea (e non solo!), si è tenuto un corso di degustazione di Olio Evo dedicato ai pizzaioli napoletani. 

Sotto la guida di Nicola Di Noia, direttore di Unaprol e della Fondazione Evoo School, i maestri della pizza hanno scoperto i segreti dell’olio extra vergine, a partire dai processi produttivi per arrivare ai metodi efficaci per la corretta conservazione. 
L’obiettivo del corso è stato soprattutto culturale: si è scelto di coinvolgere le migliori pizzerie napoletane, che potranno così inserire nei loro menu una “Carta dell’Olio”. L’idea è non solo di aiutare i clienti a trovare l’abbinamento olio&pizza più adatto ad esaltare i sapori, ma anche di far conoscere le eccellenze tra gli extravergine della Campania.

Iniziative di questo tipo sono importantissime per valorizzare le nostre produzioni, promuovere le nostre DOP e IGP. Il mondo della ristorazione in tal senso ha un ruolo fondamentale e può diventare custode e portabandiera di un alimento, l’olio di oliva, che non può più essere considerato un semplice condimento.   
Eppure il binomio olio evo e ristorazione è ancora molto sottovalutato. 

Come spesso accade, siamo il paese dei controsensi: nonostante l’olio extra vergine di oliva italiano sia percepito in tutto il mondo come un prodotto di altissima qualità, gli operatori italiani fanno ancora poco per valorizzarlo. I produttori da un lato, che comunicano troppo poco i pregi e le virtù benefiche del loro olio; e i consumatori dall’altro, che spesso hanno idee confuse e si lasciano guidare dal prezzo. E in mezzo, i ristoratori, che non di rado, per logiche puramente commerciali, tendono a mettere in tavola bottiglie di olio di oliva di bassa qualità, in quanto non rappresentano una fonte di guadagno come nel caso dei vini.

Eppure proprio la ristorazione potrebbe, anzi dovrebbe, svolgere un ruolo importante nel veicolare e promuovere le eccellenze gastronomiche italiane che non siano solo vino, carne e formaggi, ma anche condimenti pregiati quali l’olio di oliva o l’aceto balsamico.

La "Carta dell'Olio" è sicuramente una delle soluzioni più efficaci per valorizzare questo prodotto, per migliorare non solo l’esperienza gourmet del cliente ma aiutarlo anche a conoscere le caratteristiche di questo alimento. In Spagna i ristoratori sono già attivi in tal senso da molti anni, con percorsi di degustazione molto simili a quelli che da noi sono proposti solo per il vino. 
Anche i nostri ristoratori devono iniziare a considerare l’olio non più come un costo, ma come una opportunità di guadagno e di promozione del proprio locale, creando percorsi degustativi e abbinamenti dedicati nei proprio menù. 
Le opportunità sono tante, soprattutto ora che è stato finalmente approvato il decreto attuativo che regola anche l’oleoturismo: un’occasione non solo per i grandi stellati, ma anche per i piccoli ristoranti che potranno provare a reinventare la propria offerta.