Mercato Italia

Mercoledì 7 Settembre 2022

Olio, crisi climatica e costi energetici: a rischio redditività intera filiera

Assitol chiede al Governo di ridurre la bolletta energetica delle imprese, come stanno già facendo Francia e Spagna, nostri concorrenti.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Il settore olivicolo italiano teme per il suo futuro. L'aumento dei prezzi dell'energia e la siccità hanno dato vita ad una "tempesta perfetta" che minaccerà seriamente il mercato a partire dal prossimo autunno, quando saranno a rischio l'attività delle aziende e la redditività dell'intera filiera dell'olio d'oliva.

Assitol (Associazione Italiana dell'Industria Olearia) ha già chiesto alle istituzioni di intervenire con urgenza per cercare di dare respiro agli operatori del settore: "Il momento è molto delicato, le conseguenze dei prezzi dell'energia e dei cambiamenti climatici stanno danneggiando seriamente il settore", ha evidenziato Anna Cane, presidente di Assitol, la quale non può che augurarsi che le condizioni climatiche di questo settembre siano favorevoli per minimizzare il più possibile la catastrofe.

Secondo Assitol, la stagione olivicola ormai imminente, avrà una produzione inferiore dopo aver sofferto per mesi un clima impazzito: un calore estremo a partire da maggio e poi una serie di tempeste ad agosto. Tuttavia, manca ancora più di un mese al raccolto e molto dipenderà dalle condizioni meteorologiche di settembre che, se favorevoli, potrebbero in parte compensare gli effetti dannosi delle alte temperature.

Secondo le prime stime, in Italia si prevede una produzione di circa 250.000 tonnellate di olio d'oliva, quasi il 20% in meno rispetto alla stagione precedente, una cifra molto inferiore al fabbisogno del settore che, tra mercato interno ed esportazioni, ammonta a circa 1 milione di tonnellate. 

L'associazione ha affermato che "all'imprevedibilità del clima si aggiunge anche l'aumento dei costi energetici, già inarrestabile, e l'incremento della carta e del vetro, essenziali per l'imballaggio".

"Il nostro settore, da sempre a basso margine, sta lavorando da mesi per contenere i costi operativi” ha dichiarato Cane.
Stando così le cose, il presidente di Assitol avverte che è quasi impossibile evitare che gli aumenti dei prezzi dell'energia e delle materie prime si riflettano sul prezzo finale, motivo per cui sarebbe opportuno "riposizionare i prezzi dell'olio extravergine di oliva e dell'olio di oliva, ridisegnati grazie alla stretta collaborazione con la grande distribuzione".

Su questa linea, Assitol chiede al Governo di sostenere il settore attraverso il Decreto Aiuti bis, riducendo la bolletta energetica delle imprese, come stanno già facendo Paesi dell'Unione Europea come Francia e Spagna, nostri concorrenti. In questo modo, sarà tutelata anche la componente più sana e tradizionale del paniere italiano. Correre il rischio che il consumatore penalizzi ulteriormente l'acquisto di olio d'oliva non significa tutelare la Dieta Mediterranea.