Come potranno i consumatori conoscere con certezza l'origine dell'olio extravergine di oliva pugliese?
Semplice, utilizzando il proprio smartphone ed inquadrando l'etichetta 4.0, dotata di codice QR e realtà aumentata.
I consumatori potranno identificare 4 elementi:
- l'origine dell'olio extravergine di oliva pugliese,
- dove sono state raccolte le olive,
- in quale frantoio è stato prodotto,
- quali sono le proprietà organolettiche e nutrizionali del prodotto.
Questi sono gli obiettivi del
progetto "CertO", lanciato da diverse associazioni e organizzazioni italiane con l'obiettivo di fare un passo avanti decisivo nella certificazione e nella caratterizzazione geografica
degli oli extravergini.
Questo progetto è finanziato dal PSR (Programma di Sviluppo Rurale) 2014-2020 della regione Puglia e il suo stato di avanzamento è stato recentemente presentato presso la sede dell'APOL (Associazione Produttori Olivicoli di Lecce). Nello specifico,
questa iniziativa riunisce CIA Agricoltori Italiani di Puglia, Università del Salento, Istituto Agronomico Mediterraneo (CIHEAM Bari), Legacoop Puglia, O.P. Oliveti Terra di Bari, Apol Lecce, Apo Foggia, Società Cooperativa Produttori Olivi Bitonto,
CSQA Certificazioni e Oleificio Cooperativo Terra di Olivi.
Secondo i suoi promotori, la definizione della mappatura degli oli pugliesi è in fase avanzata e i test effettuati con metodologie innovative confermano una "straordinaria biodiversità e unicità".
Francesco Paolo Fanizzi, coordinatore scientifico del progetto e professore dell'Università di Lecce, ha spiegato che "ci stiamo concentrando sulla caratterizzazione e sulla certificazione dell'origine geografica dell'Evo pugliese. Esiste già da
tempo una direttiva europea che rende obbligatoria la definizione dell'origine degli oli extravergine di oliva in etichetta, ma non esistono metodologie ufficiali e spesso i consumatori si trovano a scegliere un prodotto senza essere sicuri che
sia conforme a ciò che stavano realmente cercando. Con il sistema CERTO offriamo una soluzione".
Con il supporto dei frantoi e dei partner del progetto, sarà definita una banca dati rappresentativa della produzione regionale, che mapperà i profili metabolomici degli oli delle varietà attualmente in produzione, con particolare riferimento alle
DOP pugliesi, "che aiuterà i consumatori a fare scelte consapevoli che valorizzino qualità e salute".
L'applicazione di nuovi metodi analitici, come la spettroscopia di risonanza magnetica nucleare (NMR) e la spettroscopia nel vicino infrarosso (NIR), consentirà una caratterizzazione precisa del prodotto, garantendone l'autenticità a livello molecolare.
Tutti i dati raccolti saranno implementati in un sistema informativo che identificherà le caratteristiche tipiche dell'olio prodotto in una particolare area geografica. Inoltre, le informazioni saranno accessibili al consumatore grazie a un'etichetta intelligente basata su un codice QR.