Cosa succederebbe se gli italiani vedessero la mancanza di olio d'oliva sugli scaffali dei supermercati? Assitol esprime la sua preoccupazione per la situazione del settore oleario italiano, che sta affrontando una delle peggiori stagioni degli ultimi
decenni.
Secondo Coldiretti Puglia i costi dell’energia per produrre olio extravergine d’oliva sono quintuplicati e ciò andrà a influire sul prezzo, destinato secondo le stime, a raggiungere i 10€/litro a scaffale.
Oltre all’aumento vertiginoso dell’elettricità (quintuplicata rispetto allo stesso periodo del 2021), “I rincari diretti e indiretti determinati dall’energia vanno dal +170% dei concimi al +129% per il gasolio nelle campagne mentre il vetro costa
oltre il 30% in più rispetto allo scorso anno, ma si registra anche un incremento del 35% per le etichette, del 45% per il cartone, del 60% per i barattoli di banda stagnata, fino ad arrivare al 70% per la plastica”.
Secondo Andrea Carrassi, direttore generale dell'Associazione, "La sproporzione tra consumi e produzione è tale che, da qui alla prossima estate, potremmo non avere abbastanza olio per gli scaffali della grande distribuzione".
Le 200.000 tonnellate di olio d'oliva previste per questa stagione non saranno sufficienti a rifornire il mercato interno, che necessita di 600.000 tonnellate. “Lavorare con quantità così ridotte di olio extravergine di oliva", commenta il direttore di
Assitol, "sarà molto difficile per le aziende, abituate a garantire i loro prodotti tutto l'anno".
Assitol sottolinea che la carenza di olio d'oliva non riguarda solo l'Italia, ma interessa gran parte del Mediterraneo e parla di cali di quasi il 50% in Spagna, Portogallo (-30%) e Tunisia (-16%).
"A complicare lo scenario, l'aumento dei prezzi dell'energia e la scarsità di materie prime hanno già quintuplicato i costi dell'olio extravergine di oliva all'origine, aumentando così anche i prezzi al consumo", ha aggiunto Carassi.
Per affrontare la complessità della situazione", conclude Carrassi, "occorre un grande senso di responsabilità da parte di tutta la filiera, dalla produzione, all'industria, alla grande distribuzione. Pertanto, in un momento in cui l'olio d'oliva sta
diventando un bene scarso, riteniamo opportuno evitare il continuo ricorso a promozioni, che danneggerebbero la fiducia dei consumatori nell'intero settore dell'olio d'oliva, svalutando il nostro impegno".