Mercato Italia

Martedì 8 Marzo 2022

Indagine Oil Meridian: il tessuto produttivo italiano

I risultati del nostro sondaggio rilevano una prevalenza di piccole realtà poco strutturate, ma di grande valore dal punto di vista varietale e qualitativo.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Uno dei principali obiettivi del nostro nuovo progetto, dedicato al mondo dell’olio extra vergine d’oliva, è quello di analizzare la filiera olivicola-olearia, dando voce alle aziende e facendo emergere le peculiarità del settore.

Per questo abbiamo voluto indagare diversi aspetti ed analizzare i risultati in 4 articoli relativi a:

  • Tessuto produttivo, 
  • Export e canali di vendita,
  • Punti di forza e problematiche,
  • Diversificazione e risorse umane.

L’abbiamo fatto attraverso un sondaggio mirato, a cui hanno aderito un numero considerevole di produttori a dimostrazione della volontà delle imprese di far sentire la propria voce, del bisogno di farsi conoscere e far comprendere le proprie realtà.

Tessuto produttivo
Il primo aspetto che abbiamo voluto sondare riguarda il tessuto produttivo dell’olio EVO italiano. I dati che emergono dalla nostra indagine sono rappresentativi di uno scenario eterogeneo e frammentato, spesso legato ad una dimensione locale o regionale, con una netta maggioranza di piccoli produttori di qualità, specializzati e fortemente radicati sul territorio.

La maggioranza dei produttori (53,3%) di olio EVO possiede meno di 3.000 olivi in produzione. Un ulteriore 30,6% ne possiede meno di 10.000 e solo il 7% degli intervistati ha dichiarato di coltivare più di 30.000 olivi.

Inoltre la maggior parte delle aziende (46%) produce meno di 5.000 litri (meno di 50 quintali) di olio all’anno ed un ulteriore 19,4% ne produce tra i 5.000 ed i 10.000 litri. In sostanza circa i due terzi del campione (65,5%) è rappresentato da aziende piccole e medio-piccole.
Meno di un terzo delle aziende (22,8%) produce tra i 10.000 ed i 50.000 litri e solo il 12% supera i 50.000 litri (500 quintali).

Nonostante oltre i due terzi (70%) dei produttori di olio EVO utilizzino esclusivamente olive proprie, la maggioranza delle imprese (52%) non possiede un frantoio di proprietà e si appoggia a terzi che gli garantiscono i processi di lavorazione necessari per la produzione.

Il dato relativo all’utilizzo prevalente di olive di propria produzione, si allaccia in parte a quello relativo alle produzioni DOP: la maggioranza delle aziende olivicole (57%) che producono olio EVO italiano, fa parte di una delle 43 DOP presenti sul territorio italiano.

Questi risultati sono emblematici del livello del tessuto produttivo italiano che, sebbene sia caratterizzato da una prevalenza di piccole realtà poco strutturate, conserva un grande valore dal punto di vista varietale e qualitativo.