L'industria dell'olio d'oliva in Italia ha raggiunto un momento decisivo attraverso un'iniziativa senza precedenti: 9 associazioni hanno siglato un “Patto Etico-Sociale” per l'olivicoltura italiana. Questo patto, che coinvolge l'intera filiera,
mira a rivoluzionare l'approccio al settore, mettendo al centro la trasparenza, la giustizia economica e l'educazione dei consumatori.
Le associazioni coinvolte sono CIA Agricoltori Italiani di Puglia, Italia Olivicola, AIFO (Associazione Italiana Frantoiani Oleari), AFP (Associazione dei Frantoiani di Puglia), Consorzio Oliveti d’Italia, FOI (Filiera Olivicolo Olearia Italiana),
FIOQ (Frantoiani Italiani Olio di Qualità), UNAPOL (Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli), ASSITOL (Associazione Italiana dell’Industria Olearia).
Perché un “Patto Etico-Sociale”?
Queste realtà hanno deciso di unire le forze per affrontare le sfide che il settore dell'olio d'oliva ha affrontato negli ultimi anni, puntando a proteggere e valorizzare l'olio extravergine di oliva italiano, un simbolo di qualità e eccellenza nel mondo.
Questo patto, oltre a promuovere l’equità economica della filiera, si concentra sull'educazione dei consumatori, puntando a sensibilizzare sul valore e sulla provenienza di questo prezioso prodotto. L'obiettivo è trasmettere un messaggio chiaro:
l'olio d'oliva italiano è un'eccellenza da proteggere e valorizzare.
In un mondo in cui il valore del lavoro dei produttori, dei trasformatori e degli industriali del settore dell'olio d'oliva non è sempre stato adeguatamente riconosciuto, la convergenza di queste 9 realtà rappresenta una svolta importante. L'industria
olivicola italiana, pur affrontando sfide significative come l'abbandono delle superfici coltivate (-23%) e la minaccia della Xylella (con una perdita di circa 21 milioni di olivi), ha continuato a produrre e a impegnarsi per migliorare la qualità.
Queste associazioni si uniscono per contrastare la speculazione di mercato, difendendo l'eccezionale produzione italiana, in particolare quella pugliese che, in questa campagna, per la sua qualità e quantità, rappresenta di fatto buona parte dell’intera
produzione nazionale (2/3 delle 241.000 tonnellate di produzione previste sull'intero territorio italiano).
Il loro impegno è garantire un prezzo equo e giusto per l’impegno di migliaia di lavoratori che contribuiscono alla produzione di olio d'oliva di alta qualità.
Centralità della filiera dell'olio d'oliva
Il “Patto Etico-Sociale” delinea una nuova direzione per l'industria olivicola italiana. Per evitare fenomeni di forte speculazione di mercato a discapito del settore, l'intera filiera dell'olio d'oliva, finalmente unita, ha deciso di creare un sistema coeso di rappresentanza del settore, il cui obiettivo è una distribuzione equa dei redditi all'interno della catena di valore.
La campagna 2023/2024 rappresenta un momento cruciale in cui è necessario evitare errori e promuovere politiche pubbliche trasparenti e coerenti con l'obiettivo di posizionare l'olivicoltura italiana come leader mondiale nel settore.
La trasparenza e la tracciabilità diventano pilastri fondamentali per educare i consumatori sulla provenienza e sulla qualità dell'olio d'oliva. Attraverso una campagna di promozione strategica, che miri a enfatizzare anche le proprietà nutraceutiche dell'olio extravergine di oliva italiano,
si mira a evidenziare i benefici per la salute e a promuovere una connessione più profonda tra produttori e consumatori.
Sinergia e unione d’intenti per il futuro dell'olivicoltura italiana
Il “Patto Etico-Sociale” rappresenta un'impegnativa dichiarazione di intenti per valorizzare la qualità, proteggere il lavoro di chi è coinvolto nella filiera e sensibilizzare i consumatori sulle eccellenze italiane.
In un periodo in cui la qualità e l'autenticità dei prodotti alimentari diventano sempre più importanti, questo patto è un passo avanti verso un futuro in cui l'olio d'oliva italiano di qualità venga equamente riconosciuto, apprezzato e sostenuto. L'unione
di 9 associazioni rappresenta una spinta positiva per l'olivicoltura italiana, lasciando intravedere una visione più sinergica, più collaborativa, meno frammentaria e disorganica per questo settore iconico del Made in Italy.