La prossima stagione di produzione è seguita con attenzione a causa dei risultati deludenti della campagna 2022/23. Nel suo ultimo rapporto, l'Ismea ha evidenziato come il mercato dell'olio d'oliva stia attraversando uno dei periodi più dinamici degli ultimi anni. Questo dinamismo è stato alimentato soprattutto dal raccolto storicamente scarso della Spagna durante la campagna 2022/23 e dal calo del 27% della produzione italiana.
È ancora troppo presto per fornire cifre, ma i produttori italiani di olio d'oliva sono relativamente ottimisti per la prossima stagione 2023/24. L'abbondante fioritura nei mesi primaverili e una discreta allegagione successiva (non in tutte
le zone produttive) fanno pensare che si possa ottenere un raccolto migliore di quello ottenuto nella stagione in corso. Inoltre hanno influito positivamente le abbondanti piogge cadute durante la primavera, nonostante in alcune regioni siano
state accompagnate da vento e grandine.
Questo ottimismo emerge da un sondaggio condotto da Olive Oil Times tra gli olivicoltori di varie regioni italiane. Tuttavia, nonostante questo buon inizio, i coltivatori sono consapevoli che potrebbero dover affrontare sfide come l'aumento dei parassiti,
tra cui la mosca dell'olivo e le condizioni meteorologiche estreme tipiche dell'estate, come ondate di calore e siccità.
In alcune regioni, come la Basilicata, le forti piogge e le intense grandinate hanno causato danni significativi agli oliveti, riducendo il potenziale di produzione di olio d'oliva di almeno il 50%.
I coltivatori delle regioni olivicole più settentrionali, come il Veneto, si sono dichiarati soddisfatti delle condizioni attuali, nonostante una fioritura promettente ma un'allegagione inferiore alle aspettative. Si spera che un'estate
calda possa aiutare a tenere sotto controllo la diffusione della mosca dell'olivo.
In Toscana, regione chiave per la produzione di olio d'oliva, si è registrata una fioritura significativa ma l'allegagione non è stata soddisfacente in tutte le zone. Gli olivicoltori sono preoccupati per la diffusione della mosca dell'olivo,
che potrebbe essere favorita dalle condizioni climatiche.
In Umbria, Lazio e Campania, gli olivicoltori sperano in buoni risultati grazie a una fioritura soddisfacente e a condizioni favorevoli. Tuttavia, la persistenza di precipitazioni e temperature moderate potrebbe favorire la diffusione di
agenti patogeni come funghi, batteri e insetti.
Nel sud dell'Italia, in regioni come Puglia, Sicilia e Calabria, si registrano risultati variabili. Le piogge superiori alla media hanno avuto un certo impatto sulla fioritura delle olive in Sicilia, mentre in Puglia si è riscontrato un leggero impatto negativo sull'allegagione a causa del clima umido e fresco durante la fioritura.
Tuttavia, i produttori si augurano un'estate secca e calda per ottenere un prodotto di alta qualità.
Sarà fondamentale monitorare attentamente le condizioni climatiche e affrontare con rapidità ed efficacia eventuali problematiche per fare in modo che le previsioni positive si concretizzino nella stagione 2023/24.