Economia

Giovedì 17 Febbraio 2022

Indagine Oil Meridian: spazio alle imprese

Abbiamo coinvolto le aziende olivicole attraverso un sondaggio, i produttori hanno dimostrato desiderio e volontà di far emergere la realtà del settore.

di Redazione Oil Meridian

Scheda tecnica

Dare spazio e voce alle imprese è sempre stato uno dei cardini principali su cui si è basato, sviluppato e concretizzato l’impegno della nostra redazione. 

Oil Meridian rappresenta la continuazione di questo impegno, in linea con gli obiettivi espressi da Lavinia Furlani e Fabio Piccoli: “siamo convinti che il nostro successo è e sarà sempre legato alla disponibilità delle imprese dell’Evo italiano di metterci la faccia, di mettersi in gioco. Oggi è fondamentale sentire la voce delle imprese”.

Al centro di questo nuovo ed entusiasmante progetto c’è il panorama produttivo dell’olio EVO italiano, caratterizzato da una forte frammentazione, con una netta maggioranza di piccoli produttori di qualità, specializzati e fortemente radicati sul territorio.

Partendo da questi presupposti espliciti, abbiamo voluto indagare e sondare diversi aspetti che caratterizzano il settore olivicolo-oleario italiano:
  • tessuto produttivo, 
  • problematiche,
  • canali di vendita,
  • export,
  • punti di forza,
  • attività e risorse umane.

L’abbiamo fatto attraverso un sondaggio mirato, a cui hanno aderito un numero considerevole di produttori a dimostrazione della volontà delle imprese di far sentire la propria voce, del bisogno di farsi conoscere e far comprendere la propria realtà.

I dati che emergono dalla nostra indagine sono rappresentativi di uno scenario eterogeneo, spesso legato ad una dimensione locale o regionale. 

Lo dimostrano le dimensioni medie delle aziende (il 65% del campione dichiara di produrre meno di 10.000 litri di olio EVO all’anno) e la rilevante importanza della vendita diretta che è stata indicata come il canale di vendita più utilizzato attraverso i punti vendita aziendali, presenti capillarmente nei territori produttivi.

Abbiamo voluto far emergere anche le problematiche che i produttori devono affrontare quotidianamente, i dati emersi ci dicono che gli ostacoli principali che limitano la crescita sono due: la scarsa cultura e conoscenza dell’olio EVO da parte dei consumatori e le difficoltà legate alla commercializzazione dei prodotti. A seguire i produttori hanno indicato il problema dei prezzi troppo bassi della GDO e l'elevata concorrenza del settore.

Queste problematiche si riflettono nelle scelte commerciali delle aziende olivicole italiane che preferiscono gestire direttamente la vendita dei propri prodotti, piuttosto che rivolgersi ad intermediari. Lo testimonia il fatto che i canali commerciali più diffusi sono la vendita diretta in azienda e l’e-commerce piuttosto che GDO, Horeca o retail. 

I risultati confermano che, nel contesto italiano, la vendita di olio EVO è ancora caratterizzata da numeri limitati e molto legata al mercato domestico ed al territorio di appartenenza. 
La maggioranza delle aziende, infatti, non ha strutturato una strategia per vendere i propri prodotti sui mercati esteri. Solo il 39% afferma di avere strutturato i propri canali di vendita export. Il 51% vende occasionalmente i propri prodotti all’estero ed un 9% è presente solo sul mercato domestico.

Abbiamo voluto coinvolgere i produttori chiedendo quali fossero, secondo loro, i punti di forza della propria azienda: la maggioranza ritiene che la qualità sia il loro punto di forza principale, a seguire rilevano l’importanza della storia e dell’immagine aziendale.  Sostenibilità, artigianalità, innovazione e tracciabilità rimangono fuori dal podio. Questo testimonia che nella cultura e nel sistema valoriale dei produttori, sono ancora dominanti elementi legati alla tradizione piuttosto che tendenze che vanno incontro ad esigenze e valori delle nuove generazioni (Millennials e Gen Z).

Come abbiamo visto, secondo i produttori, tra i maggiori ostacoli che limitano lo sviluppo delle vendite ci sono le difficoltà legate alla commercializzazione dei prodotti. Solo il 13% delle aziende infatti dispone di un ufficio commerciale, il 52% si affida ad un solo professionista e più di un terzo (35%) non dispone di nessuna figura dedicata. Questo dato spiega in parte le ragioni delle difficoltà riscontrate dalle aziende in ambito commerciale.

In conclusione abbiamo voluto analizzare l’importanza dell’oleoturismo, un asset strategico per le aziende olivicole ed una attività che sta riscontrando un crescente successo.
Ben il 72% delle imprese dichiara di svolgere attività oleoturistica, anche se sono la metà (36%) le realtà che hanno spazi specifici dedicati a queste attività. Meno di un terzo (28%) del campione non propone attività oleoturistiche nella propria azienda.