Secondo il CIO (Consiglio oleicolo internazionale), la Spagna rappresenta il 44% della produzione mondiale di olio d'oliva e certamente ciò che accade nel paese iberico rappresenta un riferimento per gli altri paesi produttori.
La guerra in Ucraina si è già fatta sentire sui prezzi dell'olio d'oliva spagnolo, in costante aumento da quanto è iniziato il conflitto. È interessante analizzare la situazione in Spagna, visto che le ripercussioni e le implicazioni
della guerra in Ucraina e della congiuntura internazionale, probabilmente ricadranno anche sul nostro mercato domestico e sul nostro export.
A causa del conflitto ucraino, l'olio extravergine di oliva spagnolo ha avuto un incremento del 19% rispetto a marzo 2021, mentre l'olio lampante ha superato la barriera dei 3 euro, un aumento di oltre un terzo (35%).
I prezzi dell'olio extravergine d’oliva e lampante sono aumentati in media di più di dieci centesimi, come riporta l’Observatorio de Precios y Mercados de la Junta de Andalucía.
Fattori principali
Uno dei fattori principali è che la domanda è aumentata in modo esponenziale, dato che tutti gli oli vegetali, specialmente l'olio di girasole, hanno visto aumentare i loro prezzi a causa del conflitto ucraino.
Inoltre il governo ucraino ha ufficialmente deciso di sospendere le esportazioni di alcuni alimenti, tra cui appunto l’olio di girasole. L’Ucraina è il principale coltivatore di girasoli al mondo, produce il 60% dell'olio di girasole mondiale ed
esporta il 75% della propria produzione. L’Italia importa il 60% di olio di girasole da Kiev, la Spagna raggiunge quasi il 70%.
Di fronte alla carenza di olio di girasole, ampiamente utilizzato per le produzioni più svariate (biscotti, maionese, creme spalmabili, sughi, fritture) il settore si aspetta un boom della domanda di olio d'oliva. Tuttavia, questa prospettiva
arriva in un momento complicato per i consumatori, poiché il prezzo dell'olio d'oliva alla fonte in Spagna è attualmente ai massimi livelli dal 2018.
Questa situazione ha portato molti consumatori ad optare per l'olio d'oliva come alternativa all’olio di girasole, soprattutto nelle sue categorie più economiche. Ma questa congiuntura che potrebbe essere favorevole per il settore olivicolo-oleario
potrebbe presentare delle incognite da non sottovalutare.
Il futuro dei prezzi sulla scia della guerra in Ucraina è ancora un'incognita, dato che è una situazione inedita ed il mercato non ha punti di riferimento storici. È necessario tenere conto che l’aumento della domanda potrebbe senz’altro
portare benefici al settore ma è necessario bilanciare la pressione sul potere d'acquisto dei consumatori, in modo che i consumatori in futuro siano disposti a pagare di più per l’olio d’oliva.