Secondo i dati pubblicati dal COI, nelle ultime tre campagne (2019/20, 2020/21 e 2021/22) a livello globale il consumo di olio d'oliva è cresciuto più velocemente della produzione.
È la prima volta che una tale tendenza è stata osservata per tre anni consecutivi di raccolto, quest'anno il consumo mondiale di olio d’oliva dovrebbe raggiungere circa 3.215.000 tonnellate, anche se i dati non sono ancora definitivi.
“L'aumento del consumo è positivo", ha sottolineato il direttore esecutivo del COI Abdellatif Ghedira in una nota pubblicata di recente, “Mostra come il consumo rifletta i cambiamenti negli stili di vita dei consumatori. Covid-19 ha cambiato il
nostro comportamento e i consumatori si sono spostati verso l'acquisto di prodotti di migliore qualità, il che ha portato anche ad un aumento del valore del commercio a livello globale”.
Secondo le previsioni di produzione dei paesi membri elaborate dal Segretariato Esecutivo del COI, la produzione mondiale di olio d'oliva nell'attuale campagna (2021/22) dovrebbe raggiungere quasi 3.100.000 tonnellate, un po' meno rispetto
alle due campagne precedenti.
Tuttavia il consumo mondiale non è stato influenzato da questo leggero calo della produzione.
Si è registrato anche un leggero aumento delle importazioni nel 2021/22 a 1.211.000 tonnellate ed un incremento delle esportazioni da 1.100.000 tonnellate nel 2020/21 a 1.189.000 tonnellate quest'anno.
Per quanto riguarda l’import, gli Stati Uniti (34%) e l'UE (15%) contribuiscono a quasi il 50% delle importazioni mondiali di olio d'oliva, la quota import del Brasile raggiunge il 9%, Giappone e Canada rappresentano il 5%, Cina 4%, Australia e Russia
3% e Messico 2%.