Mercato Estero

Mercoledì 11 Maggio 2022

Olio d’oliva, cala l’import globale: UE, Giappone e Cina in picchiata

Nel 2020/21 gli 8 principali mercati hanno importato il 10,8% in meno rispetto alla campagna precedente. Forti flessioni in Europa, Giappone e Cina.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Secondo i dati del COI per la campagna 2020/21, gli otto principali mercati - che rappresentano circa l'80% delle importazioni mondiali di oli di oliva e oli di oliva vergini - hanno importato il 10,8% in meno rispetto alla campagna 2019/20, la più proficua dal 2014.

L’import infatti si è attestato a 881,486 tonnellate rispetto alle 988,325 tonnellate del 2019/20. Nonostante questa flessione, le importazioni da questi Paesi sono state superiori di 100.000 tonnellate rispetto alla media delle ultime sette stagioni, che è di 781.312 tonnellate.

Questi 8 mercati hanno quote di mercato import differenti:
  • gli USA hanno una quota di mercato del 35%, 
  • l'UE del 17%, 
  • il Brasile dell'8%, 
  • il Giappone del 6%, 
  • il Canada del 5%,
  • la Cina del 4%,
  • l'Australia del 3%,
  • la Russia del 2%.

Analizzando i dati della stagione 2020/21, si può notare il forte calo delle importazioni di olio d’oliva da parte dei Paesi dell’Unione Europea, con una flessione del 33,6%, si passa da 252.475 tonnellate della stagione 2019/20 alle 167.643 del 2020/21.

Gli Stati Uniti, nonostante un calo del 3% delle importazioni, continuano ad essere il principale importatore, con 379.538 tonnellate nel 2020/21.

Passando in Oriente, il Giappone ha registrato una flessione del 15,2% rispetto alla stagione precedente, con 59.166 tonnellate importate rispetto alle 69.753 del 2019/20. Anche la Cina ha subito un decremento significativo del 10,1% delle importazioni di olio d'oliva, con 45.505 tonnellate rispetto alle 50.641 tonnellate della stagione precedente.

Anche se inferiori, vale la pena sottolineare anche gli aumenti delle importazioni su alcuni mercati come il Brasile, che ha incrementato i suoi acquisti del 2,4% con 106.357 tonnellate o la Russia dove si è registrato una crescita dell’import di quasi il 10%, raggiungendo 29.488 tonnellate rispetto alle 26.832 tonnellate della stagione precedente. 

Le importazioni provengono principalmente dalla Spagna, che rappresenta il 29,2% delle importazioni totali (pari a 257.818 tonnellate nel 2020/21), il 2,9% in meno rispetto alla stagione precedente.

La Tunisia segue a ruota con una quota del 26,8% e 235.864 tonnellate (-26% rispetto al 2019/20) e l’Italia si piazza al terzo posto con il 20,4% e 179. 994 tonnellate (-2,1%).

Tra i maggiori produttori di olio d’oliva, solo le importazioni dalla Grecia sono cresciute dell’1,2%, passando da 18.889 tonnellate del 2019720 a 19.109 del 2020/21.

Circa il 75,8% delle importazioni totali è rappresentato da olio EVO, il 18,3% da olio di oliva e il restante 5,8% da olio di sansa.