Mercato Italia

Mercoledì 20 Aprile 2022

Priorità: riconoscere l'olio EVO artigianale

L’olio artigianale deve avere una sua riconoscibilità a scaffale: è una battaglia per la stessa sopravvivenza dei frantoi artigiani italiani.

di Redazione Oil Meridian

Scheda tecnica

L’olio extra vergine di oliva artigianale potrebbe vedere la luce già prima della fine della legislatura, come emerso nel corso del convegno “Il mastro oleario: troppo tempo rinchiuso solo in frantoio” a Sol&Agrifood. 

Dopo la nascita del mastro oleario, con una legge della Regione Puglia n. 9 del 2014, che ha riconosciuto il carattere professionale e l’artigianalità del frantoiano, il prossimo passo riguarda il prodotto.

“Mi impegnerò per portare le istanze dei frantoiani in parlamento – ha detto la senatrice Gisella Naturale della Commissione agricoltura – perché a questo prodotto identitario possa essere riconosciuto il valore che merita.”

L’idea dell’olio artigianale nasce nel 2013 a Sorrento nel corso del congresso dei frantoiani di Aifo. “É necessario che l’olio artigianale abbia una sua riconoscibilità a scaffale – afferma Elia Pellegrino, presidente di Aifo – non è solo una questione commerciale ma identitaria. Una battaglia per la stessa sopravvivenza dei frantoi artigiani italiani.”

La questione era già stata affrontata nella precedente legislatura, come ricordato da Colomba Mongiello, relatrice della legge Salva Olio. “Il progetto di legge già era pronto nel 2016 – ha commentato la Mongiello – si compone di tre articoli ed è una legge ordinamentale che non impatta sul bilancio dello Stato. Ora offro il testo a chi vorrà portare avanti il progetto.” 

Si tratta di un’idea che trova il pieno sostegno del CNA agroalimentare. “Si parla di piccole e medie imprese o di microimprese – ha dichiarato Francesca Petrini, presidente CNA agroalimentare – dimenticando che non si tratta solo di numeri ma di storie di persone e famiglie. Tradizioni, competenze e innovazioni che fanno grande il nostro Paese.”