Salute e Ambiente

Mercoledì 8 Giugno 2022

Italia e Tunisia uniti per proteggere gli oliveti

Progetto Prometeo: obiettivo trovare soluzioni tecniche innovative e sostenibili per proteggere oliveti, agrumeti e mandorleti da agenti patogeni e parassiti emergenti.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Il progetto Prometeo, cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Programma ENI di Cooperazione Transfrontaliera “Italia-Tunisia” 2014-2020, coinvolge più di 30 partner che si impegneranno a trovare soluzioni tecniche innovative e sostenibili per la protezione delle colture arboree della regione Mediterranea, tra cui oliveti, agrumeti e mandorleti.

Il progetto ha permesso di creare una rete transfrontaliera tra ricercatori, aziende e stakeholder italiani e tunisini con l’obiettivo di affrontare la minaccia degli agenti patogeni e dei parassiti emergenti in questo momento di crisi che impone scelte decisive per difendere la redditività e la sopravvivenza di queste colture.

Il team transfrontaliero è costituito da otto partner che includono oltre l’Università di Catania, l’Università di Tunis El Manar, (UTM) il Centre Technique des Agrumes (CTA), l’Institut National de Recherche Agronomique (INRAT) de Tunis, l’Agence Nationale de la Promotion de la Recherche Scientifique (ANPR), il Comune di Palazzolo Acreide, il Centro di Ricerca per l’Innovazione e Diffusione della Conoscenza (CERID) e l’azienda Expergreen.

Il progetto strategico della durata di due anni, coordinato dall’Università degli Studi di Catania in qualità di beneficiario principale, ha ricevuto un finanziamento di circa 1.5 milioni di euro.

"Il progetto, innovativo in quanto prevede l’applicazione del metodo scientifico aperto, mira a migliorare la qualità dei servizi forniti dai laboratori scientifici e didattici dei due paesi partner, ad aggiornare le conoscenze dei ricercatori e degli stakeholder sulla base della consulenza di esperti di fama internazionale, attraverso incontri e seminari, corsi residenziali e a distanza, assistenza nello sviluppo e validazione di protocolli e buone pratiche e nella definizione di linee guida” hanno dichiarato i professori dell'Università di Catania, Santa Olga Cacciola e Nunzio Tuccitto.

I docenti Halima Mahjoubi e Najla Sadfi dell’Università di Tunis El Manar hanno sottolineato che «sono oltre 30 i partner coinvolti che contribuiranno alle attività partecipando alle riunioni tematiche e favorendo lo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative. I ricercatori saranno impegnati a trovare soluzioni tecniche innovative e sostenibili per la protezione di queste colture da agenti patogeni o parassiti emergenti che ne minacciano la redditività e la sopravvivenza”.

I risultati serviranno a orientare le politiche agricole, a rafforzare i servizi fitosanitari, ad aumentare l'efficienza produttiva, la competitività e la sostenibilità di questi settori e a migliorare gli standard di qualità della sicurezza alimentare.