Salute e Ambiente

Venerdì 16 Dicembre 2022

Progetto Soil O-live: 7 milioni per ripristinare biodiversità e funzionalità del suolo negli oliveti

Dopo oltre 50 anni di agricoltura intensiva, la situazione ambientale di molti oliveti è drammatica. Il progetto europeo "Soil O-live" mira a invertire la rotta.

di Emanuele Fiorio

Scheda tecnica

Dopo oltre cinquant'anni di applicazione dell'agricoltura intensiva, la situazione ambientale di molti oliveti nella regione mediterranea è piuttosto drammatica in termini di degrado del suolo, impoverimento della biodiversità, perdita di funzionalità, che potrebbero già aver avuto un impatto sulla qualità e sulla sicurezza dell'olio d'oliva, uno dei più importanti prodotti per l’Europa e per il bacino del Mediterraneo in particolare.

L'Unione Europea (UE) ha firmato l'accordo di finanziamento per l'attuazione del progetto Soil O-live (The soil biodiversity and functionality of Mediterranean olive groves: a holistic analysis of the influence of land management on olive oil quality and safety), dotato di quasi 7 milioni di euro per studiare l'effetto della gestione agricola sullo stato di salute generale dei suoli degli oliveti e il suo impatto sulla produzione e sulla qualità dell'olio d'oliva prodotto nella regione mediterranea.

L’Università spagnola di Jaén (UJA) è l’istituzione coordinatrice, al progetto partecipano anche l'Università di Roma Tre, l'Università di Palermo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Bari (CNR).

Il progetto realizzerà la prima rigorosa diagnosi della situazione ambientale dei suoli degli oliveti su ampia scala, considerando le più importanti aree di produzione olivicola della regione mediterranea e le sue relazioni con la qualità dell'olio d'oliva. 
Soil O-live si propone di:
  • analizzare l'impatto dell'inquinamento e del degrado del suolo sugli oliveti in termini di biodiversità e funzione ecologica a diversi livelli di organizzazione e scala;
  • indagare la relazione tra lo stato di salute del suolo e la qualità e la sicurezza dell'olio d'oliva;
  • implementare modifiche efficaci del suolo e pratiche di ripristino ecologico che promuovano la biodiversità del suolo e il miglioramento della funzionalità negli oliveti permanenti del Mediterraneo in tutto il suo areale di distribuzione, che dovrebbero tradursi in miglioramenti della qualità e della sicurezza dell'olio d'oliva;
  • definire soglie ecologiche rigorose che consentano di implementare norme e regolamenti chiari in futuro, al fine di progettare una nuova certificazione per suoli sani negli oliveti europei.

Questo progetto fa parte della "Soil Heath and Food Mission" del programma di R&S&I Horizon Europe (il programma quadro dell'Unione Europea per la ricerca e l'innovazione per il periodo 2021-2027). Il progetto è coordinato da Antonio José Manzaneda Ávila, professore di ecologia presso l'Università di Jaén e ricercatore presso l'Istituto universitario di ricerca sull'olivicoltura e gli oli d'oliva dell'UJA. 

Il consorzio del progetto è composto da 15 istituzioni accademiche di diversi Paesi (Spagna, Italia, Germania, Grecia, Polonia, Portogallo, Marocco, Svizzera) e due aziende del settore olivicolo (Nutesca e Deoleo Global).
Soil O-live ha il sostegno del Consiglio Oleicolo Internazionale (COI) e il supporto del Centro Europeo di Dati sul Suolo (ESDAC) del Centro Comune di Ricerca della Commissione Europea.