Economia
Lunedì 22 Agosto 2022
Import olio d’oliva: soffrono i mercati maggiori
Nei primi cinque mesi della stagione, i principali paesi importatori di olio d’oliva riducono gli acquisti.
di Emanuele FiorioDopo la forte crescita del 2020, le vendite di olio nella GDO hanno subito un rallentamento nel 2021, anche le tipologie biologico e 100% italiano. E-commerce in continua ascesa.
di Emanuele FiorioDopo la forte crescita del 2020, le vendite di olio nella GDO hanno subito un rallentamento nel 2021, anche le tipologie biologico e 100% italiano. E-commerce in continua ascesa.
IRI Italia ha analizzato l’andamento delle vendite di olio di oliva nel 2021 nei canali della distribuzione moderna.
Prendendo in esame sia la distribuzione tradizionale che i discount, le vendite hanno raggiunto i 743 milioni di euro a valore ed i 163 milioni di litri a volume.
L’89% a valore è stato garantito dall’extravergine mentre l’olio d’oliva tradizionale ha raggiunto il 10%, a volume l’olio extravergine ha toccato l’87% delle vendite e l’olio di oliva il 12%.
Nel 2021 il trend è stato negativo rispetto all’anno precedente, con una flessione del -7% a valore e del -10,7% a volume, dopo un 2020 in salita a +3,3% a valore ed un +8,6% a volume rispetto al 2019, periodo pre-pandemia.
Questi dati negativi sono la conseguenza di un 2020 in cui l’olio d’oliva, come altre categorie definite “base” come la farina, i derivati del pomodoro, le uovahanno beneficiato della tendenza delle persone a passare molto tempo fra le mura domestiche e a cucinare a casa, emersa prepotentemente in seguito alla diffusione della pandemia.
Prendendo in analisi i canali distributivi, si rileva che circa il 61% del fatturato viene sviluppato all’interno dei supermercati, seguito dal discount (13%) e dal LSP (libero servizio piccolo, le piccole superfici) con l’11,5%.
I canali che hanno sofferto maggiormente nel 2021 sono stati il canale tradizionale (-16,8%) e le piccole superfici (LSP) con un -10,3% a valore. A volume gli indici sono comunque negativi, -17,5% per il canale tradizionale e -13,9% per il LSP.
Tutti i canali avevano performato bene nel 2020, ma è interessante osservare che l’unico che perdura in contrazione è l’ipermercato con un -8,9% a valore ed un -11,3% a volume nel 2021 dopo un -7,7% a valore ed un -2,5% a volume nel 2020.
La collocazione all’interno dei centri commerciali ha influito negativamente sulle performance degli ipermercati a causa delle chiusure che hanno colpito soprattutto queste superfici.
Il canale e-commerce nel 2021 ha continuato la sua progressione (+6,8%) raggiungendo un fatturato di circa 11 milioni di euro, dopo un 2019 al +29,4% ed un 2020 caratterizzato da una crescita incredibile del +143,4%.
Se si analizza le performance dell’e-commerce sul totale (online+canale fisico Brick&Mortar) si nota che la quota è in aumento costante, da un +0,6% del 2019 all’+1,4% del 2021.
Focalizzando l’attenzione sull’olio EVO, i trend sono in linea con il mercato generale, con un 2021 che vede una contrazione del -7,5% in valore, un -11,8% in volume ed un prezzo al litro medio di 4,74€ in leggera ripresa (+4,8%) rispetto al 2020.
La tendenza in comune che accomuna i due anni riguarda i volumi in promozioni rimangono alti, il 63,8% nel 2020 ed il 62,6% nel 2021 con un leggero calo.
Per quanto riguarda i dati relativi all’olio EVO biologico, la vendite in distribuzione moderna nel 2021 sono in flessione ma in misura inferiore rispetto al convenzionale: il biologico registra una contrazione in valore del -6,8% e del -6,4% in volume, mentre il convenzionale scende a -7,6% in valore e a -12% in volume.
I prezzi al litro, ben più alti del convenzionale, hanno subito una leggera diminuzione (-0,4%) a 7,93€/litro mentre il convenzionale vede una crescita del +5% a 4,62€.
Le referenze del biologico sono ancora poco presenti sugli scaffali, visto che in media si attestano su 8 posizionamenti contro i 52 dell’olio EVO convenzionale.
In sintesi, dopo la forte crescita registrata durante il lockdown del 2020, con il conseguente sviluppo del fenomeno dell’”home-made”, le vendite di olio nella GDO hanno subito un rallentamento nel 2021, soprattutto nei supermercati e nelle piccole superfici (LSP). L’online continua la sua ascesa anche se in maniera ridotta rispetto ai livelli straordinari raggiunti nel 2020.
L’olio EVO ha sviluppato quasi il 90% del fatturato della categoria ma nel 2021 ha mostrato un trend generale in calo, anche per quanto riguarda biologico e 100% italiano.
Nei primi cinque mesi della stagione, i principali paesi importatori di olio d’oliva riducono gli acquisti.
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di Emanuele Fiorio