Il nuovo pacchetto di norme ambientali elaborato dall’esecutivo Ue sul ripristino ambientale e sulla riduzione dell'utilizzo di pesticidi ha una rilevanza fondamentale in quanto si tratta della prima proposta di legge diretta al ripristino degli ecosistemi danneggiati in Europa.
Il provvedimento renderà gli obiettivi vincolanti per tutti gli Stati membri che saranno obbligati a ripristinare almeno il 20% degli ecosistemi degradati entro il 2030. La revisione della direttiva sull'uso sostenibile dei pesticidi porterà
a una riduzione storica dell'uso di sostanze chimiche nelle campagne e salvaguarderà l'obiettivo di una riduzione del 50% nell'utilizzo dei pesticidi.
Frans Timmermans, Commissario europeo per il clima ed il Green Deal in conferenza stampa ha annunciato: “Abbiamo adottato due proposte per proteggere la salute degli europei e del nostro patrimonio naturale. Una è la legge sul ripristino della
natura e l’altro è una proposta per dimezzare l’uso di pesticidi chimici nell’Ue entro il 2030”.
La legge pone l’obiettivo di evitare la perdita netta di spazi verdi urbani nei prossimi 8 anni e prevede un loro aumento del 5% entro il 2050 e una copertura arborea minima del 10% in ogni città, paese e sobborgo europeo.
Entro il 2030, metà dei pesticidi chimici dovrebbe essere sostituita con alternative e soppiantata da pratiche come la rotazione delle colture e tecnologie come l’agricoltura di precisione. Per cinque anni gli agricoltori, per adeguarsi alle
direttive, potranno essere compensati con fondi legati alla PAC.
Le proposte legislative presentate rientrano nel quadro della Strategia dell’Ue per la biodiversità, elemento chiave del Green Deal europeo e del progetto “Farm to Fork”, volti ad assicurare la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nell’Unione
Europea e nel mondo.
Le proposte saranno ora sottoposte al Parlamento europeo e al Consiglio UE.
Come riporta il portale spagnolo Oleo Revista, queste proposte, già annunciate nel 2020, avrebbero dovuto essere pubblicate lo scorso marzo, ma varie pressioni politiche legate anche al conflitto bellico in Ucraina hanno messo a repentaglio l'impegno
della UE.
La proposta di una nuova legge europea per il ripristino della natura è il più importante atto legislativo sulla biodiversità dopo l'approvazione della Direttiva Habitat nel 1992. Le organizzazioni ambientaliste stanno spingendo affinché il Parlamento
europeo ed il Consiglio dell'UE lo adottino e lo attuino con urgenza, dato che può rivelarsi un vero e proprio catalizzatore per invertire la perdita di biodiversità e mitigare i cambiamenti climatici.
La bozza presentata è già una pietra miliare in termini di obiettivi vincolanti per gli Stati e riconosce come una questione urgente, la necessità di invertire il degrado dell'ambiente naturale.
La riduzione delle sostanze chimiche nelle campagne è una richiesta storica di cittadini, organizzazioni ambientaliste, consumatori ed esperti di salute pubblica. Le organizzazioni ritengono che, lungi dal mettere a rischio la sicurezza alimentare, come paventano le lobby dell'agroalimentare, consentirà di progredire verso un sistema alimentare sostenibile in grado di preservare i servizi ecosistemici chiave per la produzione alimentare, come l'impollinazione e il controllo naturale dei parassiti.